Alla luce del movimento spazio-temporale tra il Canada degli anni Sessanta e la Venezia degli anni Settanta, il romanzo The Lion’s Mouth (1982) di Caterina Edwards può essere interpretato come una forma di “traduzione culturale” (Asad 1986; Bhabha 1994). Il processo di traduzione in cui è coinvolta la narratrice migrante è riflesso in un’alternanza linguistica che sembra rispecchiare il tentativo di stabilire un dialogo tra la cultura italiana e quella canadese. L’introduzione alla traduzione La bocca di Leone offre una riflessione linguistica sulle strategie traduttive utilizzate per riprodurre l’ibridità culturale e linguistica che caratterizza la versione originale del romanzo.
La bocca di leone
Maria Cristina Seccia
2023-01-01
Abstract
Alla luce del movimento spazio-temporale tra il Canada degli anni Sessanta e la Venezia degli anni Settanta, il romanzo The Lion’s Mouth (1982) di Caterina Edwards può essere interpretato come una forma di “traduzione culturale” (Asad 1986; Bhabha 1994). Il processo di traduzione in cui è coinvolta la narratrice migrante è riflesso in un’alternanza linguistica che sembra rispecchiare il tentativo di stabilire un dialogo tra la cultura italiana e quella canadese. L’introduzione alla traduzione La bocca di Leone offre una riflessione linguistica sulle strategie traduttive utilizzate per riprodurre l’ibridità culturale e linguistica che caratterizza la versione originale del romanzo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.