Negli ultimi anni ricercatori di diversi raggruppamenti disciplinari hanno concentrato la propria attenzione su un nuovo filone di studi analizzando, da diverse prospettive, le condizioni che favoriscono la nascita e lo sviluppo di imprese knowledge-based ed i diversi attori che sono coinvolti in questo processo (Grandi, 1999; Bodega, 1995; Hansen, Chesbrough et alii, 2000; Piccaluga, 1999). In particolare, tali studi hanno utilizzato prospettive d’analisi differenti focalizzandosi sui diversi attori coinvolti nel processo (imprese da ricerca, strutture a supporto della loro nascita quali incubatori, parchi scientifici e tecnologici ecc., venture capitalist, business angels ecc.); sui processi sottostanti la nascita e lo sviluppo di queste particolari imprese; sulle peculiarità del contesto (presenza di cluster, qualità dei luoghi ecc.); sulle politiche economiche nonché sulle ricadute che il fenomeno provoca in determinati ambiti territoriali. Contributi più recenti si sono focalizzati sull’analisi di un attore specifico, la metaorganizzazione, che, essendo un attore in grado di costruire e gestire network, può influenzare la creazione di conoscenza ed il suo trasferimento attraverso la connessione degli attori che risultano essere rilevanti al processo (Università ed i centri di ricerca presenti sul territorio, le imprese del terziario avanzato in grado di erogare servizi di supporto ai destinatari, le imprese e le associazioni di categoria, i finanziatori, le istituzioni ecc.). L’obiettivo di questo lavoro è quello di descrivere gli assetti organizzativi adottati da metaorganizzazioni che costituiscono best practices per cercare di individuare quali elementi ne caratterizzano il successo a prescindere dal contesto nel quale sono inseriti.
I fattori di successo delle metaorganizzazioni: assetti organizzativi a confronto
ANTONELLI G;
2005-01-01
Abstract
Negli ultimi anni ricercatori di diversi raggruppamenti disciplinari hanno concentrato la propria attenzione su un nuovo filone di studi analizzando, da diverse prospettive, le condizioni che favoriscono la nascita e lo sviluppo di imprese knowledge-based ed i diversi attori che sono coinvolti in questo processo (Grandi, 1999; Bodega, 1995; Hansen, Chesbrough et alii, 2000; Piccaluga, 1999). In particolare, tali studi hanno utilizzato prospettive d’analisi differenti focalizzandosi sui diversi attori coinvolti nel processo (imprese da ricerca, strutture a supporto della loro nascita quali incubatori, parchi scientifici e tecnologici ecc., venture capitalist, business angels ecc.); sui processi sottostanti la nascita e lo sviluppo di queste particolari imprese; sulle peculiarità del contesto (presenza di cluster, qualità dei luoghi ecc.); sulle politiche economiche nonché sulle ricadute che il fenomeno provoca in determinati ambiti territoriali. Contributi più recenti si sono focalizzati sull’analisi di un attore specifico, la metaorganizzazione, che, essendo un attore in grado di costruire e gestire network, può influenzare la creazione di conoscenza ed il suo trasferimento attraverso la connessione degli attori che risultano essere rilevanti al processo (Università ed i centri di ricerca presenti sul territorio, le imprese del terziario avanzato in grado di erogare servizi di supporto ai destinatari, le imprese e le associazioni di categoria, i finanziatori, le istituzioni ecc.). L’obiettivo di questo lavoro è quello di descrivere gli assetti organizzativi adottati da metaorganizzazioni che costituiscono best practices per cercare di individuare quali elementi ne caratterizzano il successo a prescindere dal contesto nel quale sono inseriti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.