Lo sguardo antropologico ha il grande pregio di leggere criticamente, attraverso l’etnografia, le complesse dinamiche sociali al fine di comprendere l’esperienza umana oltre la dimensione privata, connettendo soggettività, genere, benessere, sofferenza, vulnerabilità e potere. Ma lo sguardo etnografico può dispiegarsi sulle etnografie fatte da altri? Questo articolo analizza la produzione realista di Giovanni Verga e constata come le descrizioni siano effettivamente aderenti ai luoghi, alle vicende, alle persone, alle stratificazioni culturali della Sicilia di fine Ottocento: una sorta di etnografia letteraria. In particolare, i corpi delle donne descritte da Verga, essendo corpi “governati”, sono portatori di un tempo complesso. Questi corpi sono immobilizzati in una cultura da cui non riescono a distaccarsi, eppure illuminano il lettore in una generale urgenza di comprendere la diversità culturale e la comune sofferenza. Verga aveva rapporti stretti con Pitré e gli altri etnologi del suo tempo, insomma riceveva continue sollecitazioni a interpretare la cultura siciliana come un etnologo, meglio di un etnologo. La sua descrizione letteraria ha tutte le qualità dell’etnografia e riesce, paradossalmente, ad andare oltre l’etnografia stessa, restando attuale nel tempo e nello spazio.
Patrimonio letterario da cancellare o da problematizzare? Per una lettura intersezionale della produzione letteraria di Giovanni Verga
Lia Giancristofaro
2023-01-01
Abstract
Lo sguardo antropologico ha il grande pregio di leggere criticamente, attraverso l’etnografia, le complesse dinamiche sociali al fine di comprendere l’esperienza umana oltre la dimensione privata, connettendo soggettività, genere, benessere, sofferenza, vulnerabilità e potere. Ma lo sguardo etnografico può dispiegarsi sulle etnografie fatte da altri? Questo articolo analizza la produzione realista di Giovanni Verga e constata come le descrizioni siano effettivamente aderenti ai luoghi, alle vicende, alle persone, alle stratificazioni culturali della Sicilia di fine Ottocento: una sorta di etnografia letteraria. In particolare, i corpi delle donne descritte da Verga, essendo corpi “governati”, sono portatori di un tempo complesso. Questi corpi sono immobilizzati in una cultura da cui non riescono a distaccarsi, eppure illuminano il lettore in una generale urgenza di comprendere la diversità culturale e la comune sofferenza. Verga aveva rapporti stretti con Pitré e gli altri etnologi del suo tempo, insomma riceveva continue sollecitazioni a interpretare la cultura siciliana come un etnologo, meglio di un etnologo. La sua descrizione letteraria ha tutte le qualità dell’etnografia e riesce, paradossalmente, ad andare oltre l’etnografia stessa, restando attuale nel tempo e nello spazio.File | Dimensione | Formato | |
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