“Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori” emblematica frase del cantautore italiano Fabrizio De André, da cui possiamo estrapolare un riferimento alla calamità del 2020, indicando con una provocazione, l’eredità lasciata dalla stessa crisi pandemica. Di fatti, negli anni che precedono l’infausto evento, le attività antropiche vantavano benessere e l’obiettivo era proseguire con tale status quo che garantiva solidi guadagni, anziché cercare nuove vie, anche più sostenibili, per produrre ricchezza (diamante da cui non nasce niente). In seguito alle vicende che hanno caratterizzato il 2020, dopo aver superato gli ostacoli che il Covid-19 ha brutalmente contrapposto alla popolazione mondiale e individuate le contromisure più adeguate a ristabilire la situazione sociale, abbiamo avuto la capacità di guardare alle opportunità presenti e future, stravolgendo le nostre abitudini quotidiane e aprendo ad una nuova era di transizione energetica, di rigenerazione territoriale, di inclusività e rispetto dei criteri di sostenibilità (letame da cui nascono i fiori). Pertanto, in conseguenza della crisi, alcune attività da tempo poco considerate, hanno beneficiato di un rilancio nelle preferenze dei cittadini, favorendo una lenta ma prosperosa ripresa di determinati settori. Esempio lampante nel contesto turistico è quello del “turismo lento”, quella forma di viaggio che porta gli individui a spostarsi, a piedi o in bici, alla scoperta del proprio territorio. Soluzione elementare ma elegante di “vacanza”, che si esula dai frenetici ritmi del turismo di massa e offre un’esperienza di vita in contatto diretto con località altrimenti ai margini delle tradizionali mete di viaggio. Lo strumento per eccellenza è il “Cammino”, da intendersi non come semplice percorso che porta da un punto A ad un punto B ma, elevato a ideale o simbolo della rinascita. Dall’analisi sul settore turistico e delle molteplici forme di fruizione dei servizi, condotta dal professore Giacomo Cavuta e dal dottorando Matteo Di Giovanni, nasce l’idea di realizzare un libro che possa diffondere informazioni sui cammini italiani in quanto prodotti turistici ma, soprattutto, in qualità di emblema di una rinascita del settore, in grado di soddisfare le nuove richieste dei viaggiatori desiderosi di conoscere la storia e la cultura insiti nel proprio territorio, di un maggior contatto con la natura nonché di svolgere attività per il benessere psico-fisico. Il libro riporterà altresì l’analisi statistica dei vari percorsi, con indicazione dei dati relativi all’andamento pre-Covid e post-Covid. L’elaborato accompagnerà il lettore nella storia dei tracciati, nelle ragioni della loro esistenza e nei benefici che hanno portato allo sviluppo sociale e al progresso economico delle comunità locali.

Cammini d'Italia. Analisi storica, geografica e delle strategie di marketing

Giacomo Cavuta
Primo
;
Matteo Di Giovanni
Secondo
2024-01-01

Abstract

“Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori” emblematica frase del cantautore italiano Fabrizio De André, da cui possiamo estrapolare un riferimento alla calamità del 2020, indicando con una provocazione, l’eredità lasciata dalla stessa crisi pandemica. Di fatti, negli anni che precedono l’infausto evento, le attività antropiche vantavano benessere e l’obiettivo era proseguire con tale status quo che garantiva solidi guadagni, anziché cercare nuove vie, anche più sostenibili, per produrre ricchezza (diamante da cui non nasce niente). In seguito alle vicende che hanno caratterizzato il 2020, dopo aver superato gli ostacoli che il Covid-19 ha brutalmente contrapposto alla popolazione mondiale e individuate le contromisure più adeguate a ristabilire la situazione sociale, abbiamo avuto la capacità di guardare alle opportunità presenti e future, stravolgendo le nostre abitudini quotidiane e aprendo ad una nuova era di transizione energetica, di rigenerazione territoriale, di inclusività e rispetto dei criteri di sostenibilità (letame da cui nascono i fiori). Pertanto, in conseguenza della crisi, alcune attività da tempo poco considerate, hanno beneficiato di un rilancio nelle preferenze dei cittadini, favorendo una lenta ma prosperosa ripresa di determinati settori. Esempio lampante nel contesto turistico è quello del “turismo lento”, quella forma di viaggio che porta gli individui a spostarsi, a piedi o in bici, alla scoperta del proprio territorio. Soluzione elementare ma elegante di “vacanza”, che si esula dai frenetici ritmi del turismo di massa e offre un’esperienza di vita in contatto diretto con località altrimenti ai margini delle tradizionali mete di viaggio. Lo strumento per eccellenza è il “Cammino”, da intendersi non come semplice percorso che porta da un punto A ad un punto B ma, elevato a ideale o simbolo della rinascita. Dall’analisi sul settore turistico e delle molteplici forme di fruizione dei servizi, condotta dal professore Giacomo Cavuta e dal dottorando Matteo Di Giovanni, nasce l’idea di realizzare un libro che possa diffondere informazioni sui cammini italiani in quanto prodotti turistici ma, soprattutto, in qualità di emblema di una rinascita del settore, in grado di soddisfare le nuove richieste dei viaggiatori desiderosi di conoscere la storia e la cultura insiti nel proprio territorio, di un maggior contatto con la natura nonché di svolgere attività per il benessere psico-fisico. Il libro riporterà altresì l’analisi statistica dei vari percorsi, con indicazione dei dati relativi all’andamento pre-Covid e post-Covid. L’elaborato accompagnerà il lettore nella storia dei tracciati, nelle ragioni della loro esistenza e nei benefici che hanno portato allo sviluppo sociale e al progresso economico delle comunità locali.
2024
978-88-944833-3-8
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