Lo studio del lessico specializzato è anche il tema centrale del saggio della giovane studiosa Fiorella Di Fonte, Meccanismi di composizione nel lessico del «maledire» nelle saghe norrene. Il genere «saga» è uno dei più originali, fecondi e caratterizzanti della letteratura nordica medievale e le maledizioni si inseriscono nella trama di numerosissime saghe del corpus come motore dell’azione di tutte le vicende narrate. Diversi tipi di maledizione caratterizzano altrettanti sottogeneri della saga e la specificità delle maledizioni è ottenuta grazie a un uso consapevole del linguaggio «magico». La terminologia riferita al «maledire», infatti, rispecchia diverse modalità di esecuzione delle maledizioni, adattandosi al grado di realismo del sottogenere di saga in cui sono rappresentate. In determinati contesti, il linguaggio è quello peculiare della magia, altrove, invece, la maledizione viene eseguita utilizzando parole comuni, cui vengono attribuite specificità magiche in quel determinato contesto grazie all’uso sapiente della composizione verbale e nominale. La studiosa analizza parole composte come ákvæði, álǫg, ánauð, forbænir, fyrirbónir, fortala, in cui prefissi e preposizioni hanno lo scopo di modificare il significato originario per adattarlo al contesto magico.

Meccanismi di composizione nel lessico del «maledire» nelle saghe norrene.

Fiorella Di Fonte
2024-01-01

Abstract

Lo studio del lessico specializzato è anche il tema centrale del saggio della giovane studiosa Fiorella Di Fonte, Meccanismi di composizione nel lessico del «maledire» nelle saghe norrene. Il genere «saga» è uno dei più originali, fecondi e caratterizzanti della letteratura nordica medievale e le maledizioni si inseriscono nella trama di numerosissime saghe del corpus come motore dell’azione di tutte le vicende narrate. Diversi tipi di maledizione caratterizzano altrettanti sottogeneri della saga e la specificità delle maledizioni è ottenuta grazie a un uso consapevole del linguaggio «magico». La terminologia riferita al «maledire», infatti, rispecchia diverse modalità di esecuzione delle maledizioni, adattandosi al grado di realismo del sottogenere di saga in cui sono rappresentate. In determinati contesti, il linguaggio è quello peculiare della magia, altrove, invece, la maledizione viene eseguita utilizzando parole comuni, cui vengono attribuite specificità magiche in quel determinato contesto grazie all’uso sapiente della composizione verbale e nominale. La studiosa analizza parole composte come ákvæði, álǫg, ánauð, forbænir, fyrirbónir, fortala, in cui prefissi e preposizioni hanno lo scopo di modificare il significato originario per adattarlo al contesto magico.
2024
978-88-3613-482-3
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