La scienza etno-antropologica dichiarava, nel XIX secolo, una volontà di obbiettività, per poi avviarsi sempre più a incorporare l’immaginazione letteraria nello sguardo dell’antropologo che interpreta la realtà. Una rubricazione della produzione letteraria sulla festa popolare ci conduce all’osservazione/narrazione etnografica realizzata da Giovanni Verga in Sicilia. Da tale osservazione/narrazione, ricaviamo che, nella fondazione delle scienze antropologiche, lo sguardo letterario e la ricerca antropologica coincidevano. Questo non dipendeva solo dal fatto che Verga avesse rapporti stretti con Pitré e gli altri etnologi siciliani del suo tempo. Come scrive Antonino Buttitta, Verga interpretava la cultura siciliana meglio di un etnologo, perché rappresentava la cultura in chiave interpretativa e letteraria, senza pretese di distanza scientifica: sicchè, la narrazione verghiana sembrava, e tuttora sembra, realizzata dai popolani, gli stessi che la agiscono. In questo contesto immaginato, la figura dell’intellettuale svanisce, in una narrazione che, unica nel suo genere, contiene uno sguardo doppio, interno ed esterno rispetto alle vicende narrate.
Come un etnologo, meglio di un etnologo: Verga, la festa, il teatro sociale
Lia Giancristofaro
2023-01-01
Abstract
La scienza etno-antropologica dichiarava, nel XIX secolo, una volontà di obbiettività, per poi avviarsi sempre più a incorporare l’immaginazione letteraria nello sguardo dell’antropologo che interpreta la realtà. Una rubricazione della produzione letteraria sulla festa popolare ci conduce all’osservazione/narrazione etnografica realizzata da Giovanni Verga in Sicilia. Da tale osservazione/narrazione, ricaviamo che, nella fondazione delle scienze antropologiche, lo sguardo letterario e la ricerca antropologica coincidevano. Questo non dipendeva solo dal fatto che Verga avesse rapporti stretti con Pitré e gli altri etnologi siciliani del suo tempo. Come scrive Antonino Buttitta, Verga interpretava la cultura siciliana meglio di un etnologo, perché rappresentava la cultura in chiave interpretativa e letteraria, senza pretese di distanza scientifica: sicchè, la narrazione verghiana sembrava, e tuttora sembra, realizzata dai popolani, gli stessi che la agiscono. In questo contesto immaginato, la figura dell’intellettuale svanisce, in una narrazione che, unica nel suo genere, contiene uno sguardo doppio, interno ed esterno rispetto alle vicende narrate.File | Dimensione | Formato | |
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