Il saggio vuole legittimare una connotazione evoluzionistica della modernità, fuori da visioni etnocentriche, e in virtù di una antropocentrica. La prima Modernità, con Illuminismo, Empirismo e giusnaturalismo, ha posto una concezione universalistica dell’uomo alla base del contratto sociale. Si assume così un popperiano “pregiudizio universalistico”, in funzione del quale si intendono progredite culture e organizzazioni sociali che promuovono i diritti umani, e si ritiene ambigua la attuale modernizzazione, segnata dalla rivoluzione digitale delle comunicazioni e delle relazioni sociali, la quale comporta ricadute potenzialmente negative sulla costruzione della capacità critica da parte degli individui nei sistemi neoliberali, ed enfatizza spinte autoritarie e reazionarie all'interno delle società chiuse. Tutto quanto sopra evidenzia la non-centralità dell'elemento umano nella "modernizzazione" contemporanea.
Una modernizzazione trans-umanistica
Daniela Sideri
2024-01-01
Abstract
Il saggio vuole legittimare una connotazione evoluzionistica della modernità, fuori da visioni etnocentriche, e in virtù di una antropocentrica. La prima Modernità, con Illuminismo, Empirismo e giusnaturalismo, ha posto una concezione universalistica dell’uomo alla base del contratto sociale. Si assume così un popperiano “pregiudizio universalistico”, in funzione del quale si intendono progredite culture e organizzazioni sociali che promuovono i diritti umani, e si ritiene ambigua la attuale modernizzazione, segnata dalla rivoluzione digitale delle comunicazioni e delle relazioni sociali, la quale comporta ricadute potenzialmente negative sulla costruzione della capacità critica da parte degli individui nei sistemi neoliberali, ed enfatizza spinte autoritarie e reazionarie all'interno delle società chiuse. Tutto quanto sopra evidenzia la non-centralità dell'elemento umano nella "modernizzazione" contemporanea.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.