Molti saggi, articoli accademici, rapporti e policy briefs sono dedicati al tema del debito pubblico, anche perché, il rapporto debito-Pil, nei quindici anni che vanno dal 2007, prima della grande crisi finanziaria internazionale, a fine 2021, dopo la pandemia del Covid-19, è cresciuto in modo rilevante praticamente ovunque, raggiungendo spesso valori superiori al 100-110%. In Italia ha superato il 150%, in Giappone il 250%. Un elevato rapporto debito-Pil costituisce un fattore di rischio per un Paese ma anche per tutti i Paesi che a quest’ultimo sono “vicini”, geograficamente o per via di forti interazioni economiche, finanziarie, commerciali. Un debito elevato vincola il destino delle generazioni future, ne limita le opportunità, le espone a potenziali forti sacrifici, in termini di maggiori tasse o minori servizi pubblici erogati dallo Stato, e al rischio di attacchi speculativi che ne minano la stabilità finanziaria. Questo volume si aggiunge alla copiosa letteratura sul tema, con l’obiettivo di divenire uno strumento divulgativo e facilmente accessibile a questo argomento, laddove spesso la comprensione esplicita delle cause e delle implicazioni di un elevato rapporto debito-Pil rimangono confinate a una ristretta cerchia di “addetti ai lavori”. In questo testo ci siamo sforzati di parlare in modo rigoroso ma non “tecnico”, e di illustrare sia i rischi associati a una crescita eccessiva del debito che le decisioni da assumere per controllarne la dinamica e ricondurre il rapporto debito-Pil a valori fisiologici e non pericolosi. Parlando in modo chiaro e cercando di convincere il lettore che, purtroppo, molte di queste decisioni non sono gradevoli e, di conseguenza, sono rifuggite o evitate, o mascherate, dagli esponenti politici preoccupati degli impatti negativi, in termini di consenso nel breve periodo, che la loro assunzione potrebbe produrre.
Nelle tasche degli italiani. Il debito pubblico spiegato bene. Come funziona, come liberarcene.
Alessandro Pandimiglio;
2024-01-01
Abstract
Molti saggi, articoli accademici, rapporti e policy briefs sono dedicati al tema del debito pubblico, anche perché, il rapporto debito-Pil, nei quindici anni che vanno dal 2007, prima della grande crisi finanziaria internazionale, a fine 2021, dopo la pandemia del Covid-19, è cresciuto in modo rilevante praticamente ovunque, raggiungendo spesso valori superiori al 100-110%. In Italia ha superato il 150%, in Giappone il 250%. Un elevato rapporto debito-Pil costituisce un fattore di rischio per un Paese ma anche per tutti i Paesi che a quest’ultimo sono “vicini”, geograficamente o per via di forti interazioni economiche, finanziarie, commerciali. Un debito elevato vincola il destino delle generazioni future, ne limita le opportunità, le espone a potenziali forti sacrifici, in termini di maggiori tasse o minori servizi pubblici erogati dallo Stato, e al rischio di attacchi speculativi che ne minano la stabilità finanziaria. Questo volume si aggiunge alla copiosa letteratura sul tema, con l’obiettivo di divenire uno strumento divulgativo e facilmente accessibile a questo argomento, laddove spesso la comprensione esplicita delle cause e delle implicazioni di un elevato rapporto debito-Pil rimangono confinate a una ristretta cerchia di “addetti ai lavori”. In questo testo ci siamo sforzati di parlare in modo rigoroso ma non “tecnico”, e di illustrare sia i rischi associati a una crescita eccessiva del debito che le decisioni da assumere per controllarne la dinamica e ricondurre il rapporto debito-Pil a valori fisiologici e non pericolosi. Parlando in modo chiaro e cercando di convincere il lettore che, purtroppo, molte di queste decisioni non sono gradevoli e, di conseguenza, sono rifuggite o evitate, o mascherate, dagli esponenti politici preoccupati degli impatti negativi, in termini di consenso nel breve periodo, che la loro assunzione potrebbe produrre.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


