L’urbanistica attuale è costretta a dividersi tra esigenze universali e istanze particolari, scontando spesso il limite di una colpevole parzialità del processo di analisi e di interpretazione dello stato di fatto. A più riprese, in passato, si è tentato inutilmente di collegare le strategie urbanistiche agli sviluppi socioeconomici della comunità locale, ma se oggi il progetto urbanistico ancora reclama una dimensione multiscalare e multidisciplinare ciò deriva dalla riconosciuta urgenza di una nuova compliance spaziale tra reti e luoghi. Il libro, frutto di un percorso di ricerca dottorale, indaga il concetto di “effetto urbano” come sintesi tra scelte urbanistiche, dinamiche sociali e soluzioni architettoniche. La tesi sostenuta è che esiste una preoccupante discrasia tra il piano urbanistico e la definizione architettonica della città pubblica, una “terra di nessuno” tra il controllo delle dinamiche immobiliari e il disegno dello spazio urbano, un vuoto nel quale si insinua la tendenza degli strumenti urbanistici a inibire gli usi promiscui e flessibili degli spazi urbani centrali. Attraverso la lettura e l’analisi critica di alcuni progetti esemplari, questo lavoro individua le principali linee di azione per la realizzazione di un efficace programma unitario di rigenerazione urbana.
Effetto città. Riconfigurazioni spaziali per una rinascita urbana
Antonio Bocca
Primo
2024-01-01
Abstract
L’urbanistica attuale è costretta a dividersi tra esigenze universali e istanze particolari, scontando spesso il limite di una colpevole parzialità del processo di analisi e di interpretazione dello stato di fatto. A più riprese, in passato, si è tentato inutilmente di collegare le strategie urbanistiche agli sviluppi socioeconomici della comunità locale, ma se oggi il progetto urbanistico ancora reclama una dimensione multiscalare e multidisciplinare ciò deriva dalla riconosciuta urgenza di una nuova compliance spaziale tra reti e luoghi. Il libro, frutto di un percorso di ricerca dottorale, indaga il concetto di “effetto urbano” come sintesi tra scelte urbanistiche, dinamiche sociali e soluzioni architettoniche. La tesi sostenuta è che esiste una preoccupante discrasia tra il piano urbanistico e la definizione architettonica della città pubblica, una “terra di nessuno” tra il controllo delle dinamiche immobiliari e il disegno dello spazio urbano, un vuoto nel quale si insinua la tendenza degli strumenti urbanistici a inibire gli usi promiscui e flessibili degli spazi urbani centrali. Attraverso la lettura e l’analisi critica di alcuni progetti esemplari, questo lavoro individua le principali linee di azione per la realizzazione di un efficace programma unitario di rigenerazione urbana.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.