Il dialogo serrato tra uno dei massimi architetti di tutti i tempi, Apollodoro da Damasco, e un architetto contemporaneo privo di particolari connotazioni, che si autodefinisce esornativo. E, proprio a partire da quest’inattesa autodefinizione, prende avvio la lunga conversazione che esamina lo stato attuale dell’architettura, evidenziandone alcuni caratteri e alcune patologie. Il dialogo si compie con la formulazione di tre desideri: tre auspici che delineano altrettante condizioni necessarie per restituire all’architettura l’indispensabile effettualità.
Tre desideri : una fiaba sull'architettura in forma di dialogo
Federico Bilo'
2024-01-01
Abstract
Il dialogo serrato tra uno dei massimi architetti di tutti i tempi, Apollodoro da Damasco, e un architetto contemporaneo privo di particolari connotazioni, che si autodefinisce esornativo. E, proprio a partire da quest’inattesa autodefinizione, prende avvio la lunga conversazione che esamina lo stato attuale dell’architettura, evidenziandone alcuni caratteri e alcune patologie. Il dialogo si compie con la formulazione di tre desideri: tre auspici che delineano altrettante condizioni necessarie per restituire all’architettura l’indispensabile effettualità.File in questo prodotto:
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