In questa sede il tentativo è tracciare un profilo di Medea in chiave sociologica. La “Medea sociale” non è una figura incarnata da una singola attrice sociale, ma una rappresentazione collettiva. La “Medea sociale” diventa espressione delle distorsioni, dei limiti e delle difficoltà che oggi attraversano l’esperienza della maternità e, più in generale, della riproduzione sociale nella società contemporanea. Ragionare sociologicamente sul mito di Medea, non implica tanto soffermarsi sui tragici casi di cronaca, quanto interrogarsi sulle forme attuali della trasmissione generazionale, sulle problematiche che investono i processi di riproduzione sociale e sulle prospettive offerte alle nuove generazioni. In questo senso, la figura della “Medea sociale” permette di riflettere sulle molteplici configurazioni delle “contromaternità” contemporanee. L’ipotesi di partenza di questa riflessione è che, nella società contemporanea, la maternità – e in parallelo la condizione dell’infanzia – rappresentino esperienze profondamente problematiche. Non si tratta di affermare che in passato non lo fossero, ma di osservare come oggi, tanto nei paesi industrializzati quanto in quelli del Sud globale, come vedremo nei paragrafi 2, 3 e 4, maternità, genitorialità e condizione giovanile si declinino in forme plurali, fortemente influenzate dai processi di globalizzazione. Prima di affrontare questi aspetti, nel paragrafo 1 ricostruiremo sinteticamente il dibattito sviluppatosi nell’ambito delle scienze sociali intorno alla maternità.
Medea come fenomeno sociale. Le “contromaternità” della società contemporanea
Adele Bianco
2025-01-01
Abstract
In questa sede il tentativo è tracciare un profilo di Medea in chiave sociologica. La “Medea sociale” non è una figura incarnata da una singola attrice sociale, ma una rappresentazione collettiva. La “Medea sociale” diventa espressione delle distorsioni, dei limiti e delle difficoltà che oggi attraversano l’esperienza della maternità e, più in generale, della riproduzione sociale nella società contemporanea. Ragionare sociologicamente sul mito di Medea, non implica tanto soffermarsi sui tragici casi di cronaca, quanto interrogarsi sulle forme attuali della trasmissione generazionale, sulle problematiche che investono i processi di riproduzione sociale e sulle prospettive offerte alle nuove generazioni. In questo senso, la figura della “Medea sociale” permette di riflettere sulle molteplici configurazioni delle “contromaternità” contemporanee. L’ipotesi di partenza di questa riflessione è che, nella società contemporanea, la maternità – e in parallelo la condizione dell’infanzia – rappresentino esperienze profondamente problematiche. Non si tratta di affermare che in passato non lo fossero, ma di osservare come oggi, tanto nei paesi industrializzati quanto in quelli del Sud globale, come vedremo nei paragrafi 2, 3 e 4, maternità, genitorialità e condizione giovanile si declinino in forme plurali, fortemente influenzate dai processi di globalizzazione. Prima di affrontare questi aspetti, nel paragrafo 1 ricostruiremo sinteticamente il dibattito sviluppatosi nell’ambito delle scienze sociali intorno alla maternità.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.