Secondo la Costituzione, il processo si svolge nel contraddittorio tra le parti, in condizioni di parità. Tuttavia, la struttura dell’accertamento penale rende difficoltoso il concreto raggiungimento di tale equilibrio. Il giudizio, inteso come sede di confronto tra accusa e difesa, nella pienezza delle rispettive potenzialità dialettiche e dinanzi ad un giudice terzo, imparziale e privo di precomprensioni – con un noto anglicismo, virgin mind – è preceduto da una fase investigativa segreta, gestita unilateralmente dal pubblico ministero. Più precisamente, è quest’ultimo a detenere la piena padronanza dell’inchiesta: a lui è demandata la scelta degli strumenti di indagine e dei profili da approfondire. La difesa, al contrario, è esclusa da tale attività e può interloquire sulle risultanze dell’esplorazione preliminare solo una volta che essa sia stata completata. Eventuali errori, sviste od omissioni da parte del pubblico ministero nella raccolta degli elementi utili al processo finiscono per pregiudicare la posizione della difesa, la quale, intervenendo a notevole distanza temporale dal fatto, difficilmente sarà in grado di colmare le lacune occorse nell’operato del proprio antagonista. Ne risulta un rapporto sbilanciato, che rende meramente teorica la previsione costituzionale di parità tra le parti. Approfondendo il nesso tra indagini e processo, lo studio propone alcune soluzioni volte ad assicurare un’effettiva parità processuale, fondata su una più attiva presenza difensiva nella fase delle indagini. In particolare si suggerisce una revisione del regime del segreto investigativo, da limitare ai casi strettamente necessari, un potenziamento della funzione di controllo del giudice per le indagini preliminari, un ampliamento delle prerogative connesse al compimento di indagini difensive e, infine, l’introduzione di sanzioni effettive, quali la decadenza dall’esercizio dell’azione penale, in caso di ingiustificati ritardi da parte del pubblico inquirente.

Indagini preliminari e parità delle armi

Francesco Trapella
2025-01-01

Abstract

Secondo la Costituzione, il processo si svolge nel contraddittorio tra le parti, in condizioni di parità. Tuttavia, la struttura dell’accertamento penale rende difficoltoso il concreto raggiungimento di tale equilibrio. Il giudizio, inteso come sede di confronto tra accusa e difesa, nella pienezza delle rispettive potenzialità dialettiche e dinanzi ad un giudice terzo, imparziale e privo di precomprensioni – con un noto anglicismo, virgin mind – è preceduto da una fase investigativa segreta, gestita unilateralmente dal pubblico ministero. Più precisamente, è quest’ultimo a detenere la piena padronanza dell’inchiesta: a lui è demandata la scelta degli strumenti di indagine e dei profili da approfondire. La difesa, al contrario, è esclusa da tale attività e può interloquire sulle risultanze dell’esplorazione preliminare solo una volta che essa sia stata completata. Eventuali errori, sviste od omissioni da parte del pubblico ministero nella raccolta degli elementi utili al processo finiscono per pregiudicare la posizione della difesa, la quale, intervenendo a notevole distanza temporale dal fatto, difficilmente sarà in grado di colmare le lacune occorse nell’operato del proprio antagonista. Ne risulta un rapporto sbilanciato, che rende meramente teorica la previsione costituzionale di parità tra le parti. Approfondendo il nesso tra indagini e processo, lo studio propone alcune soluzioni volte ad assicurare un’effettiva parità processuale, fondata su una più attiva presenza difensiva nella fase delle indagini. In particolare si suggerisce una revisione del regime del segreto investigativo, da limitare ai casi strettamente necessari, un potenziamento della funzione di controllo del giudice per le indagini preliminari, un ampliamento delle prerogative connesse al compimento di indagini difensive e, infine, l’introduzione di sanzioni effettive, quali la decadenza dall’esercizio dell’azione penale, in caso di ingiustificati ritardi da parte del pubblico inquirente.
2025
Questioni nuove di procedura penale
9788813388744
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11564/860174
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact