Il saggio analizza l’evoluzione di un settore della città di Roma dal Rinascimento al sec. XX, con le trasformazioni della fine del sec. XVI e l’inizio del successivo ricostruito su base documentaria. L’interesse della famiglia Peretti per il “borgo di S. Bernardo” era noto; l'ulteriore documentazione rintracciata sull’apertura di un nuovo asse viario, di collegamento trasversale tra via Pia e la futura piazza Barberini - voluto da Camilla Peretti, sorella di Sisto V, e attuato dopo la morte del pontefice - permette di comprendere le successive espansioni dell’area gravitante intorno alla nuova via che manterranno la loro coerenza e organicità, almeno fino all’Unità d’Italia e alla proclamazione di Roma Capitale del nuovo Stato. Visto nell’evolversi storica del territorio viene poi analizzato anche l’intervento novecentesco di Marcello Piacentini per via Bissolati e via Barberini, eliminando qualsiasi atteggiamento preconcetto su cui si è finora espressa la storiografia, ma valutato in relazione ad altri recenti interventi nuovi sulla città storica. La ricostruzione della progressiva urbanizzazione dell’area considerata ha permesso anche di chiarire alcune incerte attribuzioni e di indagare l’assetto architettonico di un quartiere progettato nella seconda metà del sec. XVI.

Persistenze e trasformazioni nella "Piazza di Termini". Dagli Orti cinquecenteschi ai progetti di Marcello Piacentini

MARCUCCI, Laura
2002-01-01

Abstract

Il saggio analizza l’evoluzione di un settore della città di Roma dal Rinascimento al sec. XX, con le trasformazioni della fine del sec. XVI e l’inizio del successivo ricostruito su base documentaria. L’interesse della famiglia Peretti per il “borgo di S. Bernardo” era noto; l'ulteriore documentazione rintracciata sull’apertura di un nuovo asse viario, di collegamento trasversale tra via Pia e la futura piazza Barberini - voluto da Camilla Peretti, sorella di Sisto V, e attuato dopo la morte del pontefice - permette di comprendere le successive espansioni dell’area gravitante intorno alla nuova via che manterranno la loro coerenza e organicità, almeno fino all’Unità d’Italia e alla proclamazione di Roma Capitale del nuovo Stato. Visto nell’evolversi storica del territorio viene poi analizzato anche l’intervento novecentesco di Marcello Piacentini per via Bissolati e via Barberini, eliminando qualsiasi atteggiamento preconcetto su cui si è finora espressa la storiografia, ma valutato in relazione ad altri recenti interventi nuovi sulla città storica. La ricostruzione della progressiva urbanizzazione dell’area considerata ha permesso anche di chiarire alcune incerte attribuzioni e di indagare l’assetto architettonico di un quartiere progettato nella seconda metà del sec. XVI.
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