Il saggio propone due casi di deduzioni dall’antico presenti nella decorazione del presbiterio della Basilica Superiore di Assisi, opera di Cimabue (1277-1280): un dettaglio del ciclo apostolico, derivato dalle immagini di Liberalitas dei rilievi imperiali romani, e la figura di S. Giovanni nell’Annuncio della morte della Vergine nell’abside, modellata su esemplari di adlocutio. In entrambi i casi il pittore rivela il desiderio di superare la esausta tradizione figurativa bizantina, nello sforzo di adeguare il discorso per immagini alle nuove necessità comunicative, con mezzi e finalità che lo accomunano a Nicola Pisano. Il parallelismo così stabilito, e storicamente attendibile, salda il gap da sempre riconosciuto tra il rinnovamento duecentesco della scultura e quello della pittura, nel comune riferimento alle fonti classiche e al loro uso non inerziale ma consapevole.
Deduzioni dall’antico nell’opera di Cimabue
CARLETTINI, Iole
2006-01-01
Abstract
Il saggio propone due casi di deduzioni dall’antico presenti nella decorazione del presbiterio della Basilica Superiore di Assisi, opera di Cimabue (1277-1280): un dettaglio del ciclo apostolico, derivato dalle immagini di Liberalitas dei rilievi imperiali romani, e la figura di S. Giovanni nell’Annuncio della morte della Vergine nell’abside, modellata su esemplari di adlocutio. In entrambi i casi il pittore rivela il desiderio di superare la esausta tradizione figurativa bizantina, nello sforzo di adeguare il discorso per immagini alle nuove necessità comunicative, con mezzi e finalità che lo accomunano a Nicola Pisano. Il parallelismo così stabilito, e storicamente attendibile, salda il gap da sempre riconosciuto tra il rinnovamento duecentesco della scultura e quello della pittura, nel comune riferimento alle fonti classiche e al loro uso non inerziale ma consapevole.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.