Questo volume nasce e si sviluppa a partire dai primi quattro anni di collaborazione prestata con la rivista "I diritti della scuola"; in un certo senso, su di essa si modella. La gloriosa rivista della scuola elementare è ricca di tradizioni ed, insieme, latrice di un messaggio in divenire costante: come cioè dovrebbe essere sempre in educazione, almeno come la si intende oggi. La collaborazione con essa è iniziata nell'annata 1988/89 con un articolo di carattere pedagogico sull'educazione scientifica (Le scienze e la nuova scuola elementare; anno LXXXIX, n. 18, pag. 18-22, 1 giugno 1989). Essa è proseguita con regolarità e assiduità notevoli nelle annate successive, in particolare con la stesura di note pedagogiche sull'asse educazione - scienza che sono apparse (con quell'intitolazione) in tutti i "numeri pari" fin dall'annata immediatamente seguente, e con l'assunzione contestuale della condirezione; ma si è concretizzata anche in editoriali, articoli di "Strategie educative", recensioni (firmate e non), note varie e nella cura per due anni (1989/90 e 1990/91, in questo secondo caso sotto pseudonimo) delle "Proposte didattiche" sulle Scienze Integrate. La ricerca pedagogica che ha prodotto questa collaborazione ha la sua base nella nota fondamentale, dal titolo "La scienza per l'educazione dell'uomo", che è apparsa nel n. 12/XC, pag. 24-32, del 15-2-90; ed essa ha pervaso tutte le forme di collaborazione: ciò, pure se in alcuni casi il messaggio pedagogico è stato esplicito e diretto, in altri mediato. Ma la coerenza del messaggio e la sua generalità dovrebbero apparire ben chiare, ad una analisi appena appena attenta, lungo tutta la collaborazione e nelle sue diverse forme. Si era avanzata la proposta di raccogliere questi scritti in un volume, onde consentire a fasce sempre più ampie di lettori (nell'università, nella scuola, nel mondo dell'educazione e della formazione in genere) di cogliere quel messaggio pedagogico e l'indicazione applicativa nel suo complesso in modo organico. Ma si è alla fin fine preferito di fare qualche cosa di più e di diverso. Si è mantenuta costante fino a dove risultasse possibile ed opportuno la forma, e solo la forma, della raccolta di scritti o note brevi o di serie di questi (in pratica, strutturate unitariamente come articoli più lunghi), molto finemente paragrafati, quali appaiono sulle riviste del settore, ed eventualmente integrati e sviluppati ulteriormente; questi scritti che compongono il volume sono quindi ancora tendenzialmente mono-tematici e mono-problematici, sfruttandovisi a fondo la proprietà così preziosa, del procedere "per temi e problemi", di consentire di attingere a generalità del livello voluto anche partendo da spunti iniziali particolari o perfino ristretti. Si tratta di una proprietà illustrata (ed applicata) ampiamente nei volumi che si citeranno fra un attimo. Su questa base, si è optato per una rivisitazione completa del progetto di ricerca svolto tra il 1988 e il 1993, così come esso è stato ed è leggibile anche ne "I diritti della scuola", da intendersi quale sede preferenziale. Si è quindi inteso mantenere intatte sia la freschezza di un discorso che si sviluppa periodicamente e progressivamente, che l'apertura all'applicatività: la quale ultima prerogativa, oltre ad essere connessa con la sede che accoglieva i contributi, lo scrivente ritiene essere connaturata con la pedagogia. Quella che offriamo in questo volume, dunque, è una rilettura che porta ad una riscrittura di tutta la collaborazione esplicitata mediante note fino alla chiusura dell'annata 1992/93, dopo della quale la collaborazione ha assunto vie differenti come esplicitato nei numeri di passaggio. Si è tenuto conto del fatto che si provvedeva ad allestire un volumetto, e quindi si sono accuratamente liberati i singoli scritti costitutivi dei caratteri più direttamente "da periodico", in particolare i frequenti rimandi incrociati e le ripetizioni che, in quella sede, è ovviamente necessario operare. Ma si è inteso fin dal principio che il conservare intatti il carattere dell'opera come il resoconto di una ricerca in divenire, ed insieme quello di una ricerca ben attenta all'applicabilità educativa, non avrebbe condotto mai a sacrificare la validità scientifica della trattazione. In particolare, vi sono per scelta consapevole e meditata meno note e meno citazioni di quelle che si sarebbero potute inserire, come si conviene alla sede; ma alle spalle vi è un apparato di idee e teorie (sia scientifiche che pedagogiche che metodologico-didattiche) il quale in questa sede, più che non essere esposto, urge di essere svolto in termini coerenti alla sede stessa. La cura posta nel rendere l'unitarietà del messaggio, sia pure espresso sotto forme differenti, è risultata (come ovvio) incompatibile con un'eventuale pretesa di recuperare tutti gli scritti espressi in questo contesto, e nella stessa medesima forma nella quale essi sono poi apparsi. Si sono ripresi e riveduti solo quelli che potessero essere collocati in quest'ambito, e che sono comunque i più; ciò ha consentito altresì di ripescare, in qualche forma, sia alcuni brevi brani che erano rimasti inediti per ragioni redazionali, sia alcuni passaggi tolti all'ultimo momento per ragioni di spazio. Il motivo non è "filologico" od archivistico, tant'è che il materiale non è riordinato con riguardo alla cronologia (la quale infatti non c'è neppure), e vi vengono apportate parecchie trasformazioni non solo formali. Lo scopo era un altro, quello di rendere nel modo più completo possibile il senso di una ricerca condotta negli anni; e, per il tipo di ricerca ingaggiata e per il tipo di metodologia adottata, la notevole varietà degli scritti espressi è un elemento qualificante del quale, in un certo modo, non sarebbe stato possibile fare a meno senza perdere qualche carattere essenziale. Il che non toglie nulla all'originalità di quanto ne risulta: si tratta di un tentativo di riprendere quella stessa ricerca che è leggibile nelle annate della Rivista, ma di una scrittura operata al termine di un periodo di ricerca ben preciso e come tale avente caratteri nuovi. E' un po' un resoconto, un po' una sintesi, un po' una proposta che ha in sé i germi sia della ricaduta nel mondo della scuola e dell'educazione, sia della prosecuzione della ricerca pedagogica, anche in collaborazione con la stessa rivista, in forme e secondo problemi e percorsi che non potranno più essere gli stessi.

Scienza e pedagogia - Scritti sull'educazione e la scuola 1988/1993

BLEZZA, FRANCO
1993-01-01

Abstract

Questo volume nasce e si sviluppa a partire dai primi quattro anni di collaborazione prestata con la rivista "I diritti della scuola"; in un certo senso, su di essa si modella. La gloriosa rivista della scuola elementare è ricca di tradizioni ed, insieme, latrice di un messaggio in divenire costante: come cioè dovrebbe essere sempre in educazione, almeno come la si intende oggi. La collaborazione con essa è iniziata nell'annata 1988/89 con un articolo di carattere pedagogico sull'educazione scientifica (Le scienze e la nuova scuola elementare; anno LXXXIX, n. 18, pag. 18-22, 1 giugno 1989). Essa è proseguita con regolarità e assiduità notevoli nelle annate successive, in particolare con la stesura di note pedagogiche sull'asse educazione - scienza che sono apparse (con quell'intitolazione) in tutti i "numeri pari" fin dall'annata immediatamente seguente, e con l'assunzione contestuale della condirezione; ma si è concretizzata anche in editoriali, articoli di "Strategie educative", recensioni (firmate e non), note varie e nella cura per due anni (1989/90 e 1990/91, in questo secondo caso sotto pseudonimo) delle "Proposte didattiche" sulle Scienze Integrate. La ricerca pedagogica che ha prodotto questa collaborazione ha la sua base nella nota fondamentale, dal titolo "La scienza per l'educazione dell'uomo", che è apparsa nel n. 12/XC, pag. 24-32, del 15-2-90; ed essa ha pervaso tutte le forme di collaborazione: ciò, pure se in alcuni casi il messaggio pedagogico è stato esplicito e diretto, in altri mediato. Ma la coerenza del messaggio e la sua generalità dovrebbero apparire ben chiare, ad una analisi appena appena attenta, lungo tutta la collaborazione e nelle sue diverse forme. Si era avanzata la proposta di raccogliere questi scritti in un volume, onde consentire a fasce sempre più ampie di lettori (nell'università, nella scuola, nel mondo dell'educazione e della formazione in genere) di cogliere quel messaggio pedagogico e l'indicazione applicativa nel suo complesso in modo organico. Ma si è alla fin fine preferito di fare qualche cosa di più e di diverso. Si è mantenuta costante fino a dove risultasse possibile ed opportuno la forma, e solo la forma, della raccolta di scritti o note brevi o di serie di questi (in pratica, strutturate unitariamente come articoli più lunghi), molto finemente paragrafati, quali appaiono sulle riviste del settore, ed eventualmente integrati e sviluppati ulteriormente; questi scritti che compongono il volume sono quindi ancora tendenzialmente mono-tematici e mono-problematici, sfruttandovisi a fondo la proprietà così preziosa, del procedere "per temi e problemi", di consentire di attingere a generalità del livello voluto anche partendo da spunti iniziali particolari o perfino ristretti. Si tratta di una proprietà illustrata (ed applicata) ampiamente nei volumi che si citeranno fra un attimo. Su questa base, si è optato per una rivisitazione completa del progetto di ricerca svolto tra il 1988 e il 1993, così come esso è stato ed è leggibile anche ne "I diritti della scuola", da intendersi quale sede preferenziale. Si è quindi inteso mantenere intatte sia la freschezza di un discorso che si sviluppa periodicamente e progressivamente, che l'apertura all'applicatività: la quale ultima prerogativa, oltre ad essere connessa con la sede che accoglieva i contributi, lo scrivente ritiene essere connaturata con la pedagogia. Quella che offriamo in questo volume, dunque, è una rilettura che porta ad una riscrittura di tutta la collaborazione esplicitata mediante note fino alla chiusura dell'annata 1992/93, dopo della quale la collaborazione ha assunto vie differenti come esplicitato nei numeri di passaggio. Si è tenuto conto del fatto che si provvedeva ad allestire un volumetto, e quindi si sono accuratamente liberati i singoli scritti costitutivi dei caratteri più direttamente "da periodico", in particolare i frequenti rimandi incrociati e le ripetizioni che, in quella sede, è ovviamente necessario operare. Ma si è inteso fin dal principio che il conservare intatti il carattere dell'opera come il resoconto di una ricerca in divenire, ed insieme quello di una ricerca ben attenta all'applicabilità educativa, non avrebbe condotto mai a sacrificare la validità scientifica della trattazione. In particolare, vi sono per scelta consapevole e meditata meno note e meno citazioni di quelle che si sarebbero potute inserire, come si conviene alla sede; ma alle spalle vi è un apparato di idee e teorie (sia scientifiche che pedagogiche che metodologico-didattiche) il quale in questa sede, più che non essere esposto, urge di essere svolto in termini coerenti alla sede stessa. La cura posta nel rendere l'unitarietà del messaggio, sia pure espresso sotto forme differenti, è risultata (come ovvio) incompatibile con un'eventuale pretesa di recuperare tutti gli scritti espressi in questo contesto, e nella stessa medesima forma nella quale essi sono poi apparsi. Si sono ripresi e riveduti solo quelli che potessero essere collocati in quest'ambito, e che sono comunque i più; ciò ha consentito altresì di ripescare, in qualche forma, sia alcuni brevi brani che erano rimasti inediti per ragioni redazionali, sia alcuni passaggi tolti all'ultimo momento per ragioni di spazio. Il motivo non è "filologico" od archivistico, tant'è che il materiale non è riordinato con riguardo alla cronologia (la quale infatti non c'è neppure), e vi vengono apportate parecchie trasformazioni non solo formali. Lo scopo era un altro, quello di rendere nel modo più completo possibile il senso di una ricerca condotta negli anni; e, per il tipo di ricerca ingaggiata e per il tipo di metodologia adottata, la notevole varietà degli scritti espressi è un elemento qualificante del quale, in un certo modo, non sarebbe stato possibile fare a meno senza perdere qualche carattere essenziale. Il che non toglie nulla all'originalità di quanto ne risulta: si tratta di un tentativo di riprendere quella stessa ricerca che è leggibile nelle annate della Rivista, ma di una scrittura operata al termine di un periodo di ricerca ben preciso e come tale avente caratteri nuovi. E' un po' un resoconto, un po' una sintesi, un po' una proposta che ha in sé i germi sia della ricaduta nel mondo della scuola e dell'educazione, sia della prosecuzione della ricerca pedagogica, anche in collaborazione con la stessa rivista, in forme e secondo problemi e percorsi che non potranno più essere gli stessi.
1993
Saggistica Psicologia e Pedagogia
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