Il saggio ha, come campo d’indagine, il nuovo diritto dei contratti, alla luce dei mutamenti operati dal legislatore nazionale e comunitario e, più in generale, dai principi di diritto europeo dei contratti seguendo un percorso che muove da una constatazione: nell’attuale e mutevole realtà economica e sociale si afferma con decisione e si sottopone all’attenzione del giurista, come problema fondamentale, la tutela della persona, sia essa “parte debole” del contratto o “soggetto leso” nello svolgimento delle attività realizzatrici della persona. In questo angolo visuale viene ripercorso, nel saggio, il dibattito attuale sul contratto, ben sintetizzato dalla nota discussione sugli scambi senza accordo: il tema, infatti, evidenzia una problematica che investe, in prima battuta la “vitalità” del contratto ed il ruolo dell’accordo fondato sul dialogo nella sua formazione. Una riflessione sui mutamenti intervenuti per effetto delle tecnologie attraverso le quali si determinano i rapporti di scambio, delle nuove figure contrattuali che inducono ad interrogarsi sulla possibilità di configurare o meno un’unica categoria, la categoria generale del contratto, sull’incidenza del diritto comunitario e sulla dimensione sovranazionale del contratto, la stessa considerazione dello spazio giuridico nel quale collocare il dibattito sul contratto, induce a ripensare il contratto, l’accordo, il dialogo. Si prospetta così la conclusione che il tramonto dell’accordo fondato sul dialogo non determina la morte del contratto: più che mai vivo il contratto oggi si afferma ed opera quale strumento di libertà: superando il limite della lingua parlata, dell’accordo fondato sul dialogo, si separa definitivamente dal dogma della volontà, portando a compimento il processo di oggettivazione dello scambio. Le modalità di comunicazione della volontà, che nel contratto è scelta, non incidono sull’essenza dell’accordo: in questa prospettiva assume una giusta dimensione anche Internet, strumento di comunicazione e di informazione che lungi dal disumanizzare il contratto ne amplifica il potenziale di libertà.

Il contratto e i contratti: alcune riflessioni

LECCESE, Eva
2004-01-01

Abstract

Il saggio ha, come campo d’indagine, il nuovo diritto dei contratti, alla luce dei mutamenti operati dal legislatore nazionale e comunitario e, più in generale, dai principi di diritto europeo dei contratti seguendo un percorso che muove da una constatazione: nell’attuale e mutevole realtà economica e sociale si afferma con decisione e si sottopone all’attenzione del giurista, come problema fondamentale, la tutela della persona, sia essa “parte debole” del contratto o “soggetto leso” nello svolgimento delle attività realizzatrici della persona. In questo angolo visuale viene ripercorso, nel saggio, il dibattito attuale sul contratto, ben sintetizzato dalla nota discussione sugli scambi senza accordo: il tema, infatti, evidenzia una problematica che investe, in prima battuta la “vitalità” del contratto ed il ruolo dell’accordo fondato sul dialogo nella sua formazione. Una riflessione sui mutamenti intervenuti per effetto delle tecnologie attraverso le quali si determinano i rapporti di scambio, delle nuove figure contrattuali che inducono ad interrogarsi sulla possibilità di configurare o meno un’unica categoria, la categoria generale del contratto, sull’incidenza del diritto comunitario e sulla dimensione sovranazionale del contratto, la stessa considerazione dello spazio giuridico nel quale collocare il dibattito sul contratto, induce a ripensare il contratto, l’accordo, il dialogo. Si prospetta così la conclusione che il tramonto dell’accordo fondato sul dialogo non determina la morte del contratto: più che mai vivo il contratto oggi si afferma ed opera quale strumento di libertà: superando il limite della lingua parlata, dell’accordo fondato sul dialogo, si separa definitivamente dal dogma della volontà, portando a compimento il processo di oggettivazione dello scambio. Le modalità di comunicazione della volontà, che nel contratto è scelta, non incidono sull’essenza dell’accordo: in questa prospettiva assume una giusta dimensione anche Internet, strumento di comunicazione e di informazione che lungi dal disumanizzare il contratto ne amplifica il potenziale di libertà.
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