RIASSUNTO Nella parte adriatica dell’Italia centrale depositi travertinosi sono presenti in alcuni affioramenti principali e in una serie di affioramenti minori, distribuiti essenzialmente lungo il fronte della catena appenninica calcarea e in corrispondenza della sua fascia pedemontana. Gli affioramenti principali, in particolare, sono distribuiti a diverse quote, da circa 150 m a oltre 900 m s.l.m.; essi inoltre sono disposti, in generale, in appoggio su un substrato calcareo o terrigeno miocenico-pliocenico o sui depositi pliocenico-quaternari, ed in differente correlazione con i depositi continentali quaternari che caratterizzano le valli di alcuni dei principali corsi d’acqua del versante adriatico (Fiume Esino, Fiume Potenza, Fiume Chienti, Fiume Tronto, Fiume Pescara, Fiume Salinello, Fiume Alento e Fiume Foro). Quasi tutti gli affioramenti studiati evidenziano la presenza di una placca travertinosa in discordanza stratigrafica con il substrato o in successione su depositi prevalentemente grossolani di origine fluviale alternati a facies fluviali di minor spessore caratterizzate da stratificazione piano -parallela ed incrociata, gradazioni, ecc. I depositi di travertino, in particolare, sono caratterizzati da travertini fitoermali talvolta alternati a sabbie e ghiaie calcaree fitoclastiche, ad indicare la presenza di ambienti deposizionali ad “alta energia” localmente associati ad ambienti di acque “calme” generalmente di tipo palustre-lacustre. Per quanto riguarda la cronologia dei depositi, di cui alcuni oggetto di recenti datazioni, essi indicano età a partire dal Pleistocene superiore all’Olocene antico (Sefro, Pioraco, Serrapetrona); altri depositi, invece, la cui datazione è stata basata su correlazioni con altri depositi continentali quaternari, sono attribuibili al Pleistocene medio (Montepiano e Civitella del Tronto). Tutte le aree analizzate, pur presentando depositi di estensione e spessore differenti, nonché diverse caratteristiche idrochimiche delle acque circolanti, mostrano tuttavia lineamenti comuni, molto significativi al fine della ricostruzione dei meccanismi e degli ambienti deposizionali e del contesto climatico. Caratteristica comune a tutti i depositi infatti è la messa in posto in ambiente tipicamente fluviale, sia per la loro disposizione (perlopiù simmetrica e parallela all’asse fluviale), sia per la presenza spesso di strutture tipiche da trasporto che per gli stretti rapporti con i depositi alluvionali presenti lungo l’alveo. Nel presente lavoro, oltre a descrivere le caratteristiche deposizionali dei diversi depositi travertinosi presenti nell’area adriatica, e la loro collocazione cronologica, viene proposta una classificazione che, differentemente da quelle esistenti in letteratura, tiene conto di ambienti deposizionali e condizioni morfologiche particolari e più o meno localizzate. ABSTRACT In the Adriatic side of Central Italy, travertines are present in few main and in several minor deposits, mainly distributed along the calcareous Apennine chain and the piedmont belt. Main deposits are located at different heights, from about 150 m up to 900 m a.s.l. They usually overlie calcareous or Miocene-Pliocene terrigenous bedrock or alternatively Pliocene-Quaternary deposits and are differently related with Quaternary continental deposits, characterizing the main river valleys of the Adriatic side of Central Italy (Esino, Potenza, Chienti, Tronto, Pescara, Salinello, Alento and Foro rivers). Almost all deposits are constituted by a travertine plate discordant with bedrock or in succession with coarse fluvial deposits alternating with minor planar or through cross bedded facies, etc.. Travertine bodies are constituted by groups of lithofacies, evidencing different depositional mechanisms and environments; phytohermal facies, sometimes intercalated by phytoclastic gravels and sands, progressively changing valley-ward and upward, testify high energy environments locally alternated to low energy ones. Concerning the chronology of deposits (some of these recently dated), they indicate age starting from upper Pleistocene up to early Holocene (Sefro, Pioraco, Serrapetrona); other deposits, whose age is asumed on relationship with other Quaternary continental deposits, are attributed to middle Pleistocene (Montepiano and Civitella del Tronto). All sites, even though showing deposits with different extension and thickness and different hydrochemical characteristics of circulating waters, have very significant common features, to reconstruct climatic context and depositional mechanisms and environment: typical fluvial environment, symmetric location with respect to river axis, presence of typical structures and close relationships with alluvial deposits. The present work, together with the description of chronology and main depositional mechanisms of the above deposits, also propose a new classification that, differently from other classifications in literature, also consider depositional environments with different, and more or less localized, morphological conditions.

I travertini dell’Italia centrale adriatica: genesi, cronologia e significato geomorfologico e paleoambientale.

MICCADEI, Enrico;PIACENTINI, Tommaso
2005-01-01

Abstract

RIASSUNTO Nella parte adriatica dell’Italia centrale depositi travertinosi sono presenti in alcuni affioramenti principali e in una serie di affioramenti minori, distribuiti essenzialmente lungo il fronte della catena appenninica calcarea e in corrispondenza della sua fascia pedemontana. Gli affioramenti principali, in particolare, sono distribuiti a diverse quote, da circa 150 m a oltre 900 m s.l.m.; essi inoltre sono disposti, in generale, in appoggio su un substrato calcareo o terrigeno miocenico-pliocenico o sui depositi pliocenico-quaternari, ed in differente correlazione con i depositi continentali quaternari che caratterizzano le valli di alcuni dei principali corsi d’acqua del versante adriatico (Fiume Esino, Fiume Potenza, Fiume Chienti, Fiume Tronto, Fiume Pescara, Fiume Salinello, Fiume Alento e Fiume Foro). Quasi tutti gli affioramenti studiati evidenziano la presenza di una placca travertinosa in discordanza stratigrafica con il substrato o in successione su depositi prevalentemente grossolani di origine fluviale alternati a facies fluviali di minor spessore caratterizzate da stratificazione piano -parallela ed incrociata, gradazioni, ecc. I depositi di travertino, in particolare, sono caratterizzati da travertini fitoermali talvolta alternati a sabbie e ghiaie calcaree fitoclastiche, ad indicare la presenza di ambienti deposizionali ad “alta energia” localmente associati ad ambienti di acque “calme” generalmente di tipo palustre-lacustre. Per quanto riguarda la cronologia dei depositi, di cui alcuni oggetto di recenti datazioni, essi indicano età a partire dal Pleistocene superiore all’Olocene antico (Sefro, Pioraco, Serrapetrona); altri depositi, invece, la cui datazione è stata basata su correlazioni con altri depositi continentali quaternari, sono attribuibili al Pleistocene medio (Montepiano e Civitella del Tronto). Tutte le aree analizzate, pur presentando depositi di estensione e spessore differenti, nonché diverse caratteristiche idrochimiche delle acque circolanti, mostrano tuttavia lineamenti comuni, molto significativi al fine della ricostruzione dei meccanismi e degli ambienti deposizionali e del contesto climatico. Caratteristica comune a tutti i depositi infatti è la messa in posto in ambiente tipicamente fluviale, sia per la loro disposizione (perlopiù simmetrica e parallela all’asse fluviale), sia per la presenza spesso di strutture tipiche da trasporto che per gli stretti rapporti con i depositi alluvionali presenti lungo l’alveo. Nel presente lavoro, oltre a descrivere le caratteristiche deposizionali dei diversi depositi travertinosi presenti nell’area adriatica, e la loro collocazione cronologica, viene proposta una classificazione che, differentemente da quelle esistenti in letteratura, tiene conto di ambienti deposizionali e condizioni morfologiche particolari e più o meno localizzate. ABSTRACT In the Adriatic side of Central Italy, travertines are present in few main and in several minor deposits, mainly distributed along the calcareous Apennine chain and the piedmont belt. Main deposits are located at different heights, from about 150 m up to 900 m a.s.l. They usually overlie calcareous or Miocene-Pliocene terrigenous bedrock or alternatively Pliocene-Quaternary deposits and are differently related with Quaternary continental deposits, characterizing the main river valleys of the Adriatic side of Central Italy (Esino, Potenza, Chienti, Tronto, Pescara, Salinello, Alento and Foro rivers). Almost all deposits are constituted by a travertine plate discordant with bedrock or in succession with coarse fluvial deposits alternating with minor planar or through cross bedded facies, etc.. Travertine bodies are constituted by groups of lithofacies, evidencing different depositional mechanisms and environments; phytohermal facies, sometimes intercalated by phytoclastic gravels and sands, progressively changing valley-ward and upward, testify high energy environments locally alternated to low energy ones. Concerning the chronology of deposits (some of these recently dated), they indicate age starting from upper Pleistocene up to early Holocene (Sefro, Pioraco, Serrapetrona); other deposits, whose age is asumed on relationship with other Quaternary continental deposits, are attributed to middle Pleistocene (Montepiano and Civitella del Tronto). All sites, even though showing deposits with different extension and thickness and different hydrochemical characteristics of circulating waters, have very significant common features, to reconstruct climatic context and depositional mechanisms and environment: typical fluvial environment, symmetric location with respect to river axis, presence of typical structures and close relationships with alluvial deposits. The present work, together with the description of chronology and main depositional mechanisms of the above deposits, also propose a new classification that, differently from other classifications in literature, also consider depositional environments with different, and more or less localized, morphological conditions.
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