L’antica via Flaminia univa Roma a Rimini attraversando l’Umbria e il suo tracciato era incluso, nel Rinascimento, nel tragitto che da Venezia portava a Roma; è perciò presumibile che anche Palladio dovette transitarvi almeno in qualcuno dei suoi viaggi. Alcuni disegni del maestro, come alcune tavole dei Quattro libri, raffigurano infatti monumenti romani di Assisi, Campello sul Clitumno, Spoleto; ma, nel testo della stessa opera, Andrea si dimostra bene informato anche riguardo ai principali ponti romani della via Flaminia ed ai resti dell’antico teatro di Gubbio. I suoi disegni del Tempietto del Clitumno presentano importanti punti di contatto con quelli di Antonio da Sangallo il Giovane e di Pirro Ligorio: essi, come quelli del Tempio di Minerva in Assisi e della Basilica di San Salvatore e del mausoleo impropriamente detto “Basilica” di Spoleto, sembrano però essere stati copiati da originali perduti, sul nome del cui possibile autore, vicino ad Antonio e alla cerchia dei Sangallo, possono solo formularsi delle ipotesi. Vari indizi sembrano convergere su Michele Sanmicheli, nelle opere del quale è evidente lo studio svolto sui monumenti romani dell’Umbria, come sono noti i suoi possibili rapporti con il giovane Palladio.
Palladio e le antichità dell'Umbria
GHISETTI GIAVARINA, Adriano
2007-01-01
Abstract
L’antica via Flaminia univa Roma a Rimini attraversando l’Umbria e il suo tracciato era incluso, nel Rinascimento, nel tragitto che da Venezia portava a Roma; è perciò presumibile che anche Palladio dovette transitarvi almeno in qualcuno dei suoi viaggi. Alcuni disegni del maestro, come alcune tavole dei Quattro libri, raffigurano infatti monumenti romani di Assisi, Campello sul Clitumno, Spoleto; ma, nel testo della stessa opera, Andrea si dimostra bene informato anche riguardo ai principali ponti romani della via Flaminia ed ai resti dell’antico teatro di Gubbio. I suoi disegni del Tempietto del Clitumno presentano importanti punti di contatto con quelli di Antonio da Sangallo il Giovane e di Pirro Ligorio: essi, come quelli del Tempio di Minerva in Assisi e della Basilica di San Salvatore e del mausoleo impropriamente detto “Basilica” di Spoleto, sembrano però essere stati copiati da originali perduti, sul nome del cui possibile autore, vicino ad Antonio e alla cerchia dei Sangallo, possono solo formularsi delle ipotesi. Vari indizi sembrano convergere su Michele Sanmicheli, nelle opere del quale è evidente lo studio svolto sui monumenti romani dell’Umbria, come sono noti i suoi possibili rapporti con il giovane Palladio.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.