Il rivestimento del primo piano della Ca’ del Duca a Venezia, iniziato nel 1457, presenta le prime bugne a punta di diamante propriamente dette. L’ispirazione di esse viene dalle borchie a diamante delle decorazioni architettoniche tardogotiche, a loro volta esecuzione in tre dimensioni di simili bugne visibili in mosaici medievali (come nella raffigurazione delle mura di Damasco nella Cappella settentrionale del Duomo di Monreale) e in dipinti del Quattrocento. Si tratta della rappresentazione astratta delle bugne rustiche contornate da una fascia piana, di origine antica e riproposte nelle fortificazioni della Terra Santa da Arabi, Bizantini, Crociati e in alcuni castelli dell’Italia meridionale di età federiciana ed angioina. Dopo le sperimentazioni e i disegni di Filarete il bugnato a punte di diamante è impiegato a Napoli, nel 1470, come rivestimento delle facciate del Palazzo Sanseverino; riproposto a Ferrara nel Palazzo dei Diamanti (iniziato nel 1493) il motivo ebbe grande fortuna nel Cinquecento, diffondendosi in quasi tutte le regioni italiane, dal Trentino alla Sicilia.
Il bugnato a punte di diamante nell'architettura del Rinascimento italiano
GHISETTI GIAVARINA, Adriano
2008-01-01
Abstract
Il rivestimento del primo piano della Ca’ del Duca a Venezia, iniziato nel 1457, presenta le prime bugne a punta di diamante propriamente dette. L’ispirazione di esse viene dalle borchie a diamante delle decorazioni architettoniche tardogotiche, a loro volta esecuzione in tre dimensioni di simili bugne visibili in mosaici medievali (come nella raffigurazione delle mura di Damasco nella Cappella settentrionale del Duomo di Monreale) e in dipinti del Quattrocento. Si tratta della rappresentazione astratta delle bugne rustiche contornate da una fascia piana, di origine antica e riproposte nelle fortificazioni della Terra Santa da Arabi, Bizantini, Crociati e in alcuni castelli dell’Italia meridionale di età federiciana ed angioina. Dopo le sperimentazioni e i disegni di Filarete il bugnato a punte di diamante è impiegato a Napoli, nel 1470, come rivestimento delle facciate del Palazzo Sanseverino; riproposto a Ferrara nel Palazzo dei Diamanti (iniziato nel 1493) il motivo ebbe grande fortuna nel Cinquecento, diffondendosi in quasi tutte le regioni italiane, dal Trentino alla Sicilia.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.