L’autrice ha svolto peculiari ricerche su quel terrain vague, noto solo a pochi specialisti, che precede le avanguardie storiche artistiche e letterarie. L’indagine rivela come molte componenti culturali, sociali, politiche, filosofiche fossero già presenti alla fine dell’Ottocento, come hanno pure sostenuto, con particolare chiarezza ed efficacia, M. Décaudin, P. A. Jannini, G.-A. Bertozzi. L’inizio degli anni 1870 assegna, designa, infatti, concezioni rivoluzionarie che il tempo amplierà sempre più. Nel 1871 vi fu la Commune di Parigi. In ambito squisitamente letterario, nel 1873, per esempio, si assisté alla pubblicazione di Une Saison en Enfer d’Arthur Rimbaud, di Les Amours jaunes di Tristan Corbière, di Le Coffret de Santal di Charles Cros, di Le ventre de Paris d’Émile Zola (e nello stesso anno Bakunin pubblicò Stato e anarchia). Il 1874 segnò poi l’inizio dell’Impressionismo. Nel 1884 alcuni nomi si ripeterono in quel documento che può essere considerato l’atto di nascita della nuova sensibilità creativa, Les Poètes maudits di Paul Verlaine. Da una parte questi poeti, questi artisti sono alla base del Simbolismo, dall’altra segnano pure il suo superamento o meglio la necessità di quel superamento attraverso la creazione di movimenti, meglio di gruppi, che nascevano ogni giorno che si chiamavano appunto «écoles», a volte perfino monocefale, secondo la definizione di Apollinaire. E che daranno il via a una nutritissima serie di “ismes” come Naturisme, Intégralisme, Impulsionisme, Paroxysme, Simultanéisme, Unanimisme, Orphisme, Cérébrisme e tanti, tanti altri ancora, registrati da Florian-Parmentier, con pazienza e abilità, ma pure per essere lui stesso parte in causa essendo il fondatore/promotore dell’Impulsionnisme. Écoles che avevano quindi in comune l’opposizione al Simbolismo e il tentativo di rinnovamento, la voglia di percorrere nuove vie letterarie. La studiosa si è soffermata in modo particolare sull’Integralismo di Adolphe Lacuzon e l’Unanimismo di Jules Romains, il primo fino a oggi praticamente sconosciuto, ma ampiamente assimilato dai poeti della sua generazione ed epigoni, il secondo invece decisamente più noto, ma da rivalutare come anticipatore di concezioni nuove.

Verso la simultaneità Futurista

GIANSANTE, Gabriella
2009-01-01

Abstract

L’autrice ha svolto peculiari ricerche su quel terrain vague, noto solo a pochi specialisti, che precede le avanguardie storiche artistiche e letterarie. L’indagine rivela come molte componenti culturali, sociali, politiche, filosofiche fossero già presenti alla fine dell’Ottocento, come hanno pure sostenuto, con particolare chiarezza ed efficacia, M. Décaudin, P. A. Jannini, G.-A. Bertozzi. L’inizio degli anni 1870 assegna, designa, infatti, concezioni rivoluzionarie che il tempo amplierà sempre più. Nel 1871 vi fu la Commune di Parigi. In ambito squisitamente letterario, nel 1873, per esempio, si assisté alla pubblicazione di Une Saison en Enfer d’Arthur Rimbaud, di Les Amours jaunes di Tristan Corbière, di Le Coffret de Santal di Charles Cros, di Le ventre de Paris d’Émile Zola (e nello stesso anno Bakunin pubblicò Stato e anarchia). Il 1874 segnò poi l’inizio dell’Impressionismo. Nel 1884 alcuni nomi si ripeterono in quel documento che può essere considerato l’atto di nascita della nuova sensibilità creativa, Les Poètes maudits di Paul Verlaine. Da una parte questi poeti, questi artisti sono alla base del Simbolismo, dall’altra segnano pure il suo superamento o meglio la necessità di quel superamento attraverso la creazione di movimenti, meglio di gruppi, che nascevano ogni giorno che si chiamavano appunto «écoles», a volte perfino monocefale, secondo la definizione di Apollinaire. E che daranno il via a una nutritissima serie di “ismes” come Naturisme, Intégralisme, Impulsionisme, Paroxysme, Simultanéisme, Unanimisme, Orphisme, Cérébrisme e tanti, tanti altri ancora, registrati da Florian-Parmentier, con pazienza e abilità, ma pure per essere lui stesso parte in causa essendo il fondatore/promotore dell’Impulsionnisme. Écoles che avevano quindi in comune l’opposizione al Simbolismo e il tentativo di rinnovamento, la voglia di percorrere nuove vie letterarie. La studiosa si è soffermata in modo particolare sull’Integralismo di Adolphe Lacuzon e l’Unanimismo di Jules Romains, il primo fino a oggi praticamente sconosciuto, ma ampiamente assimilato dai poeti della sua generazione ed epigoni, il secondo invece decisamente più noto, ma da rivalutare come anticipatore di concezioni nuove.
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