Nell'ambito della scienza cognitiva, l'opera di Andy Clark insiste particolarmente sul ruolo determinante dell'ambiente e del corpo che vive in esso, quali partners inestricabilmente connessi alla mente nello svolgersi dei processi cognitivi. La concezione della conoscenza come sempre situata e incorporata in un contesto e in un organismo particolari trova nell'opera di Clark una formidabile eco, alimentata dalla crescente insoddisfazione per il modello classico della cognizione come attività di codificazione simbolica. L'idea di Clark è quella di portare a suo pieno sviluppo l'intuizione heideggeriana del Dasein, che in Essere e Tempo individuava un modo di essere-nel-mondo non distaccato e passivo; l'utensile che Heidegger individuava come prolungamento dell'esserci appare a Clark come anticipazione di quell'universo microtecnologico che sempre più meticolosamente e invisibilmente ristruttura i nostri ambienti di vita. D'altra parte, l'implicazione morale della posizione di Clark è che interferire con l'ambiente dell'individuo avrebbe il medesimo significato dell'interferire con la sua persona, una posizione che appare, come si sforza di dimostrare il presente saggio, piuttosto discutibile.
Il rapporto mente-corpo nell'opera di Andy Clark: la mente estesa
DI BIASE, Giuliana
2004-01-01
Abstract
Nell'ambito della scienza cognitiva, l'opera di Andy Clark insiste particolarmente sul ruolo determinante dell'ambiente e del corpo che vive in esso, quali partners inestricabilmente connessi alla mente nello svolgersi dei processi cognitivi. La concezione della conoscenza come sempre situata e incorporata in un contesto e in un organismo particolari trova nell'opera di Clark una formidabile eco, alimentata dalla crescente insoddisfazione per il modello classico della cognizione come attività di codificazione simbolica. L'idea di Clark è quella di portare a suo pieno sviluppo l'intuizione heideggeriana del Dasein, che in Essere e Tempo individuava un modo di essere-nel-mondo non distaccato e passivo; l'utensile che Heidegger individuava come prolungamento dell'esserci appare a Clark come anticipazione di quell'universo microtecnologico che sempre più meticolosamente e invisibilmente ristruttura i nostri ambienti di vita. D'altra parte, l'implicazione morale della posizione di Clark è che interferire con l'ambiente dell'individuo avrebbe il medesimo significato dell'interferire con la sua persona, una posizione che appare, come si sforza di dimostrare il presente saggio, piuttosto discutibile.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.