Il saggio analizza l’intero percorso intellettuale e artistico di Arthur Rimbaud per mostrare, all’interno di esso, la copresenza spesso latente di due tensioni apparentemente opposte entro le quali si determina tutta la poesia e la vita di Rimbaud spesso apparsa incoerente: si tratta del concetto di “philomathie”, ovvero dell’ossessione nei riguardi di ogni forma di sapere e di istruzione, e del più noto aspetto della “veggenza”, abbondantemente indagato dalla critica e fulcro dell’estetica rimbaldiana. Lo studio della combinazione di “veggenza” e “philomathie”, che assumono carattere e incidenza diversi a seconda delle fasi della vita del poeta e della sua evoluzione intellettuale, permette di stabilire, da un’ottica nuova, una coerenza tra il poeta e l’esploratore, tra Une Saison en enfer e la corrispondenza africana, tra la poetica delle “Voyelles” e la teoria del veggente e il loro rovesciamento razionalizzato incarnato dal dizionario al quale probabilmente l’opera di Rimbaud avrebbe portato se la morte non avesse colpito l’artista in modo prematuro. Il giovane poeta, alchimista della parola, che personificava il rapporto dicotomico tra scienza e magia, si trasforma allora in alchimista del verbo e del reale.
Voyance et/ou philomathie: parcours rimbaldien
D'ASCENZO, Federica
2006-01-01
Abstract
Il saggio analizza l’intero percorso intellettuale e artistico di Arthur Rimbaud per mostrare, all’interno di esso, la copresenza spesso latente di due tensioni apparentemente opposte entro le quali si determina tutta la poesia e la vita di Rimbaud spesso apparsa incoerente: si tratta del concetto di “philomathie”, ovvero dell’ossessione nei riguardi di ogni forma di sapere e di istruzione, e del più noto aspetto della “veggenza”, abbondantemente indagato dalla critica e fulcro dell’estetica rimbaldiana. Lo studio della combinazione di “veggenza” e “philomathie”, che assumono carattere e incidenza diversi a seconda delle fasi della vita del poeta e della sua evoluzione intellettuale, permette di stabilire, da un’ottica nuova, una coerenza tra il poeta e l’esploratore, tra Une Saison en enfer e la corrispondenza africana, tra la poetica delle “Voyelles” e la teoria del veggente e il loro rovesciamento razionalizzato incarnato dal dizionario al quale probabilmente l’opera di Rimbaud avrebbe portato se la morte non avesse colpito l’artista in modo prematuro. Il giovane poeta, alchimista della parola, che personificava il rapporto dicotomico tra scienza e magia, si trasforma allora in alchimista del verbo e del reale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.