Quella sulla responsabilità sociale è un’area di studi in cui si intersecano numerose discipline quali il diritto, l’economia, l’etica, la psicologia, ecc.. Tale carattere multidisciplinare (Windsor, 2006) e composito piuttosto che interdisciplinare ed integrato fa sì che la responsabilità sociale si presenti in letteratura come un concetto ancora abbastanza “elastico”, che si allarga o si restringe a seconda della prospettiva di analisi impiegata. La Stakeholder Theory (Freeman, 1984, 2002), che discuteremo nel presente lavoro rappresenta una prospettiva di analisi allargata del concetto di responsabilità sociale e fornisce come criterio, per discernere, l’impresa socialmente responsabile da quella irresponsabile, il rispetto o il non rispetto di una presunta serie di obblighi morali verso una serie di soggetti i cui interessi convergono e si intersecano con quelli dell’impresa, i cosiddetti stakeholders. Il presente lavoro ha come obiettivo quello di individuare e discutere criticamente quelle che, a nostro avviso, sono le principali basi che sorreggono tale impostazione. I principali argomenti usati dalla Stakeholder theory si possono riassumere sostanzialmente nei seguenti: a) identificazione degli interessi personali e particolari con l’obiettivo generale del profitto con la conseguenza di modificare il profitto come obiettivo unico per sostituirlo con un vettore di obiettivi per moralizzare il management; b) status morale del profitto (profitto vissuto come fine e non come mezzo); c) l’impresa senza proprietari o public company. In conclusione il lavoro evidenzia come la Stakeholder Theory incoraggi l’uso della discrezionalità manageriale e della soggettività per contrastare quello che si ritiene essere un obiettivo monolitico, la creazione di valore per il proprietario o l’azionista e per promuovere più equità, accentuando in tal modo il suo carattere di denuncia.
Responsabilità sociale e stakeholder theory: alcuni spunti di riflessione
DELLA PORTA, Armando
2007-01-01
Abstract
Quella sulla responsabilità sociale è un’area di studi in cui si intersecano numerose discipline quali il diritto, l’economia, l’etica, la psicologia, ecc.. Tale carattere multidisciplinare (Windsor, 2006) e composito piuttosto che interdisciplinare ed integrato fa sì che la responsabilità sociale si presenti in letteratura come un concetto ancora abbastanza “elastico”, che si allarga o si restringe a seconda della prospettiva di analisi impiegata. La Stakeholder Theory (Freeman, 1984, 2002), che discuteremo nel presente lavoro rappresenta una prospettiva di analisi allargata del concetto di responsabilità sociale e fornisce come criterio, per discernere, l’impresa socialmente responsabile da quella irresponsabile, il rispetto o il non rispetto di una presunta serie di obblighi morali verso una serie di soggetti i cui interessi convergono e si intersecano con quelli dell’impresa, i cosiddetti stakeholders. Il presente lavoro ha come obiettivo quello di individuare e discutere criticamente quelle che, a nostro avviso, sono le principali basi che sorreggono tale impostazione. I principali argomenti usati dalla Stakeholder theory si possono riassumere sostanzialmente nei seguenti: a) identificazione degli interessi personali e particolari con l’obiettivo generale del profitto con la conseguenza di modificare il profitto come obiettivo unico per sostituirlo con un vettore di obiettivi per moralizzare il management; b) status morale del profitto (profitto vissuto come fine e non come mezzo); c) l’impresa senza proprietari o public company. In conclusione il lavoro evidenzia come la Stakeholder Theory incoraggi l’uso della discrezionalità manageriale e della soggettività per contrastare quello che si ritiene essere un obiettivo monolitico, la creazione di valore per il proprietario o l’azionista e per promuovere più equità, accentuando in tal modo il suo carattere di denuncia.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.