La misura scenica dell ''atto unico' offre al Capuana drammaturgo, a cavallo degli anni 1886-1913, una straordinaria opportunità espressiva. La dimensione sintetica delle sei pieces risponde appieno alla logica marcatamente sperimentale dello scrittore di Mineo. Il percorso ha inizio con il Piccolo archivio (1886) che anticipa la lezione teatrale di André Antoine - uno dei maestri indiscussi della scena moderna- e dei fortunati dettami del suo Téâtre Libre (1887-1896).Numerose sono infatti le anticipazioni europee che emergono con piena evidenza dai lavori capuaniani ed infondono alla produzione degli atti unici una fisionomia nient’affatto scontata e di impronta fortemente documentata. Egli fu precorritore delle incipienti tematiche del teatro ibseniano, di quello intimista e dei successivi esiti legati al teatro del silenzio o dell’inespresso che si sarebbero affermate pienamente nel primo trentennio del Novecento. Non mancano inoltre citazioni riferite al microcosmo paesano con il suo bagaglio di suggestioni antropologiche ed anche alle categorie dell'inconoscibile e dell'occulto che caratterizzano sin dalle prime prove narrative i suoi scritti.

Gli 'atti unici' del Capuana in lingua

PASQUINI, Luciana
2007-01-01

Abstract

La misura scenica dell ''atto unico' offre al Capuana drammaturgo, a cavallo degli anni 1886-1913, una straordinaria opportunità espressiva. La dimensione sintetica delle sei pieces risponde appieno alla logica marcatamente sperimentale dello scrittore di Mineo. Il percorso ha inizio con il Piccolo archivio (1886) che anticipa la lezione teatrale di André Antoine - uno dei maestri indiscussi della scena moderna- e dei fortunati dettami del suo Téâtre Libre (1887-1896).Numerose sono infatti le anticipazioni europee che emergono con piena evidenza dai lavori capuaniani ed infondono alla produzione degli atti unici una fisionomia nient’affatto scontata e di impronta fortemente documentata. Egli fu precorritore delle incipienti tematiche del teatro ibseniano, di quello intimista e dei successivi esiti legati al teatro del silenzio o dell’inespresso che si sarebbero affermate pienamente nel primo trentennio del Novecento. Non mancano inoltre citazioni riferite al microcosmo paesano con il suo bagaglio di suggestioni antropologiche ed anche alle categorie dell'inconoscibile e dell'occulto che caratterizzano sin dalle prime prove narrative i suoi scritti.
2007
Serie Convegni, n. 9
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