Alla soglia degli anni Quaranta, Elio Vittorini scopriva l’opera narrativa del giovane John Fante e ne traduceva le pagine: un capitolo del libro d’esordio, Wait until Spring, Bandini, inserito nell’antologia Americana, e l’intero secondo romanzo, Ask the Dust, pubblicato nella Collana mondadoriana della “Medusa”. Le due traduzioni vittoriniane rappresentano uno dei tanti episodi del “mito americano”, creato dalla generazione di coloro che avevano vent’anni in epoca fascista e vedevano nella letteratura d’oltreoceano la fonte di una rinascita culturale. Confermano, quindi, l’importanza in generale dell’opera del traduttore all’interno di un sistema letterario invecchiato e decaduto. Più in particolare, evidenziano le ragioni personali di una scelta, la quale accomuna gli “astratti furori” dell’esule di Conversazione in Sicilia e dello sradicato di Wait until Spring, Bandini.
La leggenda americana. Vittorini traduttore di John Fante
MONTEFOSCHI, Paola
2004-01-01
Abstract
Alla soglia degli anni Quaranta, Elio Vittorini scopriva l’opera narrativa del giovane John Fante e ne traduceva le pagine: un capitolo del libro d’esordio, Wait until Spring, Bandini, inserito nell’antologia Americana, e l’intero secondo romanzo, Ask the Dust, pubblicato nella Collana mondadoriana della “Medusa”. Le due traduzioni vittoriniane rappresentano uno dei tanti episodi del “mito americano”, creato dalla generazione di coloro che avevano vent’anni in epoca fascista e vedevano nella letteratura d’oltreoceano la fonte di una rinascita culturale. Confermano, quindi, l’importanza in generale dell’opera del traduttore all’interno di un sistema letterario invecchiato e decaduto. Più in particolare, evidenziano le ragioni personali di una scelta, la quale accomuna gli “astratti furori” dell’esule di Conversazione in Sicilia e dello sradicato di Wait until Spring, Bandini.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.