L’essere umano può, lungo il corso della sua vita, incorrere in cambiamenti, di natura transitoria o irreversibile, che lo portano a connotarsi con caratteristiche differenti da quella definita come “normalità”, da qui la necessità di approssimarsi al progetto con un approccio di tipo olistico che includa le problematiche dell’Utenza Ampliata; ovvero, di quell’ampia fascia di popolazione che attualmente costituisce oltre il 20% del totale ma che è fatalmente destinata a crescere per l’aumentare della quota della popolazione anziana e che comprende persone con svantaggi motori o sensoriali. Progettare per un l’utenza ampliata significa superare il concetto di “uomo standard” o, ancora peggio, di “disabile standard” per rapportarsi alle caratteristiche delle persone e considerare queste non un vincolo ma un input fondamentale per lo sviluppo delle potenzialità attualmente inespresse nella generalità dei progetti; un input che può comportare un sostanziale arricchimento per tutti delle modalità di fruizione e percezione degli spazi, siano essi da progettare ex-novo o - come nel caso dei lavori esposti - da riqualificare. Questo approccio è il filo rosso che collega i lavori sviluppati nell’ambito dei due corsi del terzo anno di Progettazione Ambientale presentati nella mostra che esplicitano distinte modalità per osservare, analizzare gli spazi della città esistente al fine di pervenire a ipotesi progettuali più attente a quelle che rappresentano le esigenze dell’utenza ampliata.
Dall'abbattimento delle barriere architettoniche alla progettazione per una utenza ampliata in ambito urbano (Relazione)
LADIANA, DANIELA
2008-01-01
Abstract
L’essere umano può, lungo il corso della sua vita, incorrere in cambiamenti, di natura transitoria o irreversibile, che lo portano a connotarsi con caratteristiche differenti da quella definita come “normalità”, da qui la necessità di approssimarsi al progetto con un approccio di tipo olistico che includa le problematiche dell’Utenza Ampliata; ovvero, di quell’ampia fascia di popolazione che attualmente costituisce oltre il 20% del totale ma che è fatalmente destinata a crescere per l’aumentare della quota della popolazione anziana e che comprende persone con svantaggi motori o sensoriali. Progettare per un l’utenza ampliata significa superare il concetto di “uomo standard” o, ancora peggio, di “disabile standard” per rapportarsi alle caratteristiche delle persone e considerare queste non un vincolo ma un input fondamentale per lo sviluppo delle potenzialità attualmente inespresse nella generalità dei progetti; un input che può comportare un sostanziale arricchimento per tutti delle modalità di fruizione e percezione degli spazi, siano essi da progettare ex-novo o - come nel caso dei lavori esposti - da riqualificare. Questo approccio è il filo rosso che collega i lavori sviluppati nell’ambito dei due corsi del terzo anno di Progettazione Ambientale presentati nella mostra che esplicitano distinte modalità per osservare, analizzare gli spazi della città esistente al fine di pervenire a ipotesi progettuali più attente a quelle che rappresentano le esigenze dell’utenza ampliata.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.