Quale tipo di formazione avrebbe desiderato Giacomo per sé e i suoi fratelli? Quanto si discostano gli insegnamenti impartiti da Monaldo dai pensieri sull’educazione enunciati da Giacomo nello Zibaldone? Quale e quanta influenza hanno alcuni testi di filosofia pratica da lui compulsati nella biblioteca di famiglia e utilizzati per allestire la Crestomazia italiana della prosa? Le risposte consentono di analizzare più in profondità il rapporto tra Monaldo e Giacomo, divisi non solo da una diversa visione dell’esistenza, ma anche da una differente idea di educazione: l’anelito costante ad abbandonare Recanati e la volontà di infrangere la compassata immobilità cui Monaldo lo ha predestinato ne sono l’ulteriore dimostrazione. Il peregrinare del poeta per l’Italia rivela un’innata inclinazione a scoprire saperi nuovi e sorprendenti, alla ricerca di quella gloria letteraria che il romito borgo di Recanati non può riservargli. La libertà conquistata non fa altro che acuire il senso di rifiuto per una vita che l’opprime e per il modello educativo imposto dal padre, che tuttavia continuerà sempre a riverire con deferenza. Nel corso degli anni affiora in Giacomo un sentire pedagogico incentrato sulla salvaguardia delle componenti vocazionali e sulla valorizzazione delle naturali propensioni temperamentali, così da agevolare la ricerca di quella felicità inseguita invano lontano da Recanati e dal mondo.
Giacomo e Monaldo: l'educazione in casa Leopardi. Un percorso testuale tra antico e moderno
LOMBARDINILO, ANDREA
2010-01-01
Abstract
Quale tipo di formazione avrebbe desiderato Giacomo per sé e i suoi fratelli? Quanto si discostano gli insegnamenti impartiti da Monaldo dai pensieri sull’educazione enunciati da Giacomo nello Zibaldone? Quale e quanta influenza hanno alcuni testi di filosofia pratica da lui compulsati nella biblioteca di famiglia e utilizzati per allestire la Crestomazia italiana della prosa? Le risposte consentono di analizzare più in profondità il rapporto tra Monaldo e Giacomo, divisi non solo da una diversa visione dell’esistenza, ma anche da una differente idea di educazione: l’anelito costante ad abbandonare Recanati e la volontà di infrangere la compassata immobilità cui Monaldo lo ha predestinato ne sono l’ulteriore dimostrazione. Il peregrinare del poeta per l’Italia rivela un’innata inclinazione a scoprire saperi nuovi e sorprendenti, alla ricerca di quella gloria letteraria che il romito borgo di Recanati non può riservargli. La libertà conquistata non fa altro che acuire il senso di rifiuto per una vita che l’opprime e per il modello educativo imposto dal padre, che tuttavia continuerà sempre a riverire con deferenza. Nel corso degli anni affiora in Giacomo un sentire pedagogico incentrato sulla salvaguardia delle componenti vocazionali e sulla valorizzazione delle naturali propensioni temperamentali, così da agevolare la ricerca di quella felicità inseguita invano lontano da Recanati e dal mondo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.