La numerosa presenza di rifugi, di luoghi di culto isolati destinati alla meditazione e alla preghiera, inseriti negli impervi versanti dei massicci montuosi della regione ha richiesto, in primo luogo, l’individuazione e la documentazione delle diverse tipologie di insediamento derivate dal fenomeno eremitico, favorito in larga parte dal carisma mistico di Pietro da Morrone, Celestino V, l’anacoreta che eletto papa nel 1294 rinuncia al mandato per proseguire la rigorosa regola cenobitica. Questo noto diniego rafforza la presenza di movimenti locali già testimoniati da un’antica tradizione legata alle migrazioni e ai cammini spirituali sulla Majella, definita “montagna santa”. Leggende popolari indicano l’esistenza di grotte, di arcaici ripari e percorsi ricavati nelle ripide pareti rocciose per raggiungere l’isolamento, spazi incorporati nell’ambiente che li ospita mimetizzandoli nel paesaggio. Luoghi in realtà solo apparentemente lontani dai centri urbani e dalle vie di comunicazione e pellegrinaggio, prima fra tutte quella verso Roma. Per fornire una didascalica rassegna citando solo alcuni esempi, insieme al conosciuto ritiro di Santo Spirito a Majella, troviamo il piccolissimo eremo di San Bartolomeo in Legio situato come il precedente nelle alture di Roccamorice, cui si accedeva calandosi da una cavità nella roccia. L’oratorio di Sant’Onofrio al Morrone collocato su preesistenze italico-romane; San Giovanni all’Orfento ubicato a 1227 metri d’altezza nell’omonima vallata; San Venanzio a Raiano che scavalca il fiume Aterno incastrandosi all’interno di una stretta gola e molti altri, circa un centinaio, dedicati a diversi santi tra cui primeggiano San Michele Arcangelo e la Madonna. L’indagine, considerando la vastità del fenomeno, in questa fase di studio propone una parziale schedatura fatta di alcuni casi indicativi, utili per comprendere le motivazioni che hanno originato l’interessante simbiosi naturalistica e culturale in Abruzzo con l’obiettivo di comunicare attraverso gli strumenti della rappresentazione grafica, gli aspetti caratterizzanti delle peculiari strutture eremitiche inscindibili dal paesaggio cui appartengono.

Contesti ambientali e strutture architettoniche di insediamenti eremitici in Abruzzo

PALESTINI, Caterina
2011-01-01

Abstract

La numerosa presenza di rifugi, di luoghi di culto isolati destinati alla meditazione e alla preghiera, inseriti negli impervi versanti dei massicci montuosi della regione ha richiesto, in primo luogo, l’individuazione e la documentazione delle diverse tipologie di insediamento derivate dal fenomeno eremitico, favorito in larga parte dal carisma mistico di Pietro da Morrone, Celestino V, l’anacoreta che eletto papa nel 1294 rinuncia al mandato per proseguire la rigorosa regola cenobitica. Questo noto diniego rafforza la presenza di movimenti locali già testimoniati da un’antica tradizione legata alle migrazioni e ai cammini spirituali sulla Majella, definita “montagna santa”. Leggende popolari indicano l’esistenza di grotte, di arcaici ripari e percorsi ricavati nelle ripide pareti rocciose per raggiungere l’isolamento, spazi incorporati nell’ambiente che li ospita mimetizzandoli nel paesaggio. Luoghi in realtà solo apparentemente lontani dai centri urbani e dalle vie di comunicazione e pellegrinaggio, prima fra tutte quella verso Roma. Per fornire una didascalica rassegna citando solo alcuni esempi, insieme al conosciuto ritiro di Santo Spirito a Majella, troviamo il piccolissimo eremo di San Bartolomeo in Legio situato come il precedente nelle alture di Roccamorice, cui si accedeva calandosi da una cavità nella roccia. L’oratorio di Sant’Onofrio al Morrone collocato su preesistenze italico-romane; San Giovanni all’Orfento ubicato a 1227 metri d’altezza nell’omonima vallata; San Venanzio a Raiano che scavalca il fiume Aterno incastrandosi all’interno di una stretta gola e molti altri, circa un centinaio, dedicati a diversi santi tra cui primeggiano San Michele Arcangelo e la Madonna. L’indagine, considerando la vastità del fenomeno, in questa fase di studio propone una parziale schedatura fatta di alcuni casi indicativi, utili per comprendere le motivazioni che hanno originato l’interessante simbiosi naturalistica e culturale in Abruzzo con l’obiettivo di comunicare attraverso gli strumenti della rappresentazione grafica, gli aspetti caratterizzanti delle peculiari strutture eremitiche inscindibili dal paesaggio cui appartengono.
2011
9788879705400
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