La cripta conserva sulle pareti diverse immagini sacre databili tra la metà del Duecento e i primi decenni del secolo successivo che trovano riscontri nel panorama regionale. Unica è invece la presenza di una volta interamente dipinta che accoglie un motivo con scudi crociati di rosso e di nero, già ritenuti un riferimento araldico ai teutonici o ai templari. I dati emersi nel corso di questa ricerca rendono tuttavia meno saldo il legame dell’edificio con gli ordini militari, cui probabilmente non appartenne mai direttamente. Il motivo con scudi inoltre occupa solo un terzo del soffitto, che nella restante superficie è ricoperto da stelle, dischi e rotae intervallate da figure zoomorfe. L’elemento di maggior evidenza è costituito da una coppia di leoni rampanti cui si aggiunge un pavone, una gazza, una iena, una colomba, un asino e alcuni animali fantastici di controversa identificazione. Un repertorio che può essere ricondotto, tramite il Fisiologo, ad un programma iconografico coerente, incentrato sul contrasto tra bene e male, suggerendo una destinazione funeraria del complesso e un gusto raffinato per il simbolismo animale che trova riscontro nelle travi dipinte della vicina cattedrale di Nardò.

Segni e simboli nel soffitto dipinto della cripta del Crocefisso a Ugento (Lecce)

CURZI, GAETANO
2009-01-01

Abstract

La cripta conserva sulle pareti diverse immagini sacre databili tra la metà del Duecento e i primi decenni del secolo successivo che trovano riscontri nel panorama regionale. Unica è invece la presenza di una volta interamente dipinta che accoglie un motivo con scudi crociati di rosso e di nero, già ritenuti un riferimento araldico ai teutonici o ai templari. I dati emersi nel corso di questa ricerca rendono tuttavia meno saldo il legame dell’edificio con gli ordini militari, cui probabilmente non appartenne mai direttamente. Il motivo con scudi inoltre occupa solo un terzo del soffitto, che nella restante superficie è ricoperto da stelle, dischi e rotae intervallate da figure zoomorfe. L’elemento di maggior evidenza è costituito da una coppia di leoni rampanti cui si aggiunge un pavone, una gazza, una iena, una colomba, un asino e alcuni animali fantastici di controversa identificazione. Un repertorio che può essere ricondotto, tramite il Fisiologo, ad un programma iconografico coerente, incentrato sul contrasto tra bene e male, suggerendo una destinazione funeraria del complesso e un gusto raffinato per il simbolismo animale che trova riscontro nelle travi dipinte della vicina cattedrale di Nardò.
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