Si propone un particolare aspetto della ricerca sul tema della efficienza ecologica ed energetica in architettura, quello inerente la scelta dei materiali e le ricadute sull'ambito territoriale di pertinenza. Data l'acquisizione dei parametri fondamentali della salvaguardia dell'ambiente -come presupposti del progetto stesso- si cerca di approfondire le modalità di valutazione delle scelte corrispondenti; ci si sofferma sui problemi di scala degli interventi (nello specifico, per la forte criticità rilevata, nell'ambito extraurbano); ci si interroga, infine, sulla ri-considerazione dell'intero processo edilizio, da una connotazione lineare ad una "ciclica"! Lo studio che si presenta, sviluppa alcuni punti chiave: l'apporto della scelta dei materiali nel progetto sostenibile; la valutazione (qualitativa e quantitativa) degli impatti durante l'intero ciclo di vita; il ruolo del "luogo" per la definizione più complessa della sostenibilità. È sottolineata l’attenzione al “luogo” come aspetto peculiare di ogni ricerca nell’ambito della sostenibilità: dalle questioni climatiche alle culture costruttive. Appare dunque prioritario, anche in questo caso, un particolare riferimento all’ambito locale. La ricerca della sostenibilità, nello specifico caso dell'antropizzazione diffusa, si identifica quindi anche come ricerca di equilibri dinamici che devono tendere a configurare un tessuto continuo e compatto senza rimandare a soluzioni spazio-temporali lontane. (mi riferisco ad esempio alla compra-vendita di quote di sostenibilità Emission Trading -ET) In questo senso il principio di sostenibilità non può che essere concretizzato a partire dalle più piccole realtà territoriali. In sintesi, da una preliminare lettura del territorio e del suo livello di sostenibilità si dovranno far scaturire i primi parametri utili a definire una scelta responsabile. I parametri per valutare la scelta di un materiale vanno così rapportati alle peculiarità del territorio e con essi valutati. Si è cercato dunque di inquadrare la valutazione della sostenibilità traducendo i paradigmi teorici nelle singole realtà locali, mirando al controllo della qualità ecosistemica dei prodotti edilizi nel ciclo di vita, e operando nell'opposizione all'omologazione del paesaggio antropico verso nuove tipicità locali. La prima sperimentazione progettuale si riferisce all’area costiera dove sono state ipotizzate nuove attrezzature (attualizzazione dei sistemi storici) caratterizzate da reversibilità del processo e da materiali congruenti con la realizzazione del requisito, alternativi dunque a quelli attuali: dal calcestruzzo al legno. La seconda sperimentazione riguarda l'area collinare-rurale dove sono stati ipotizzati sistemi edilizi caratterizzati dall'uso di materiali poveri e tecnologie low che, nel caso specifico, ripropongono la terra cruda (già presente nella tradizione locale) dove il ciclo edilizio è praticamente un ciclo chiuso. Le strategie ipotizzate per il miglioramento della qualità ambientale del territorio prevedono l’incremento delle zone boschive (con un aumento della bio-capacità per assorbire le CO2 emesse dalle attività produttive) e l’integrazione della produzione di laterizi con linee di prodotti “crudi”.

Uso sostenibile delle risorse e scelta di materiali a basso impatto

FORLANI, Maria Cristina
2011-01-01

Abstract

Si propone un particolare aspetto della ricerca sul tema della efficienza ecologica ed energetica in architettura, quello inerente la scelta dei materiali e le ricadute sull'ambito territoriale di pertinenza. Data l'acquisizione dei parametri fondamentali della salvaguardia dell'ambiente -come presupposti del progetto stesso- si cerca di approfondire le modalità di valutazione delle scelte corrispondenti; ci si sofferma sui problemi di scala degli interventi (nello specifico, per la forte criticità rilevata, nell'ambito extraurbano); ci si interroga, infine, sulla ri-considerazione dell'intero processo edilizio, da una connotazione lineare ad una "ciclica"! Lo studio che si presenta, sviluppa alcuni punti chiave: l'apporto della scelta dei materiali nel progetto sostenibile; la valutazione (qualitativa e quantitativa) degli impatti durante l'intero ciclo di vita; il ruolo del "luogo" per la definizione più complessa della sostenibilità. È sottolineata l’attenzione al “luogo” come aspetto peculiare di ogni ricerca nell’ambito della sostenibilità: dalle questioni climatiche alle culture costruttive. Appare dunque prioritario, anche in questo caso, un particolare riferimento all’ambito locale. La ricerca della sostenibilità, nello specifico caso dell'antropizzazione diffusa, si identifica quindi anche come ricerca di equilibri dinamici che devono tendere a configurare un tessuto continuo e compatto senza rimandare a soluzioni spazio-temporali lontane. (mi riferisco ad esempio alla compra-vendita di quote di sostenibilità Emission Trading -ET) In questo senso il principio di sostenibilità non può che essere concretizzato a partire dalle più piccole realtà territoriali. In sintesi, da una preliminare lettura del territorio e del suo livello di sostenibilità si dovranno far scaturire i primi parametri utili a definire una scelta responsabile. I parametri per valutare la scelta di un materiale vanno così rapportati alle peculiarità del territorio e con essi valutati. Si è cercato dunque di inquadrare la valutazione della sostenibilità traducendo i paradigmi teorici nelle singole realtà locali, mirando al controllo della qualità ecosistemica dei prodotti edilizi nel ciclo di vita, e operando nell'opposizione all'omologazione del paesaggio antropico verso nuove tipicità locali. La prima sperimentazione progettuale si riferisce all’area costiera dove sono state ipotizzate nuove attrezzature (attualizzazione dei sistemi storici) caratterizzate da reversibilità del processo e da materiali congruenti con la realizzazione del requisito, alternativi dunque a quelli attuali: dal calcestruzzo al legno. La seconda sperimentazione riguarda l'area collinare-rurale dove sono stati ipotizzati sistemi edilizi caratterizzati dall'uso di materiali poveri e tecnologie low che, nel caso specifico, ripropongono la terra cruda (già presente nella tradizione locale) dove il ciclo edilizio è praticamente un ciclo chiuso. Le strategie ipotizzate per il miglioramento della qualità ambientale del territorio prevedono l’incremento delle zone boschive (con un aumento della bio-capacità per assorbire le CO2 emesse dalle attività produttive) e l’integrazione della produzione di laterizi con linee di prodotti “crudi”.
2011
9788860553027
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11564/272576
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