Se nei confronti della Gerusalemme liberata abbiamo numerose testimonianze d'interesse da parte di Leopardi, sui Dialoghi non possiamo leggere praticamente nulla, a parte una breve nota riguardante Il padre di famiglia. Ma i dialoghi tassiani non potevano non interessare Leopardi, soprattutto in quanto autore delle Operette morali, delle quali essi sono in effetti uno dei principali referenti intertestuali. La ricerca leopardiana dimostra un lavoro minuzioso di studio e di rivisitazione (anche polemica) della struttura dialogica tassiana. L'uso parodico dei dialoghi del Tasso (soprattutto Il Gonzaga II ovvero Del giuoco, Il Minturno ovvero Della bellezza, Il Messaggiero) e il gioco intertestuale fitto e complesso che ne deriva, mostrano la tendenza del Leopardi a confrontarsi con i modelli della tradizione secondo una complessa logica di incontro/scontro, in grado di negare e assimilare al tempo stesso la fonte.
I dialoghi di Tasso nella ricezione di Leopardi
DEL GATTO, ANTONELLA
1998-01-01
Abstract
Se nei confronti della Gerusalemme liberata abbiamo numerose testimonianze d'interesse da parte di Leopardi, sui Dialoghi non possiamo leggere praticamente nulla, a parte una breve nota riguardante Il padre di famiglia. Ma i dialoghi tassiani non potevano non interessare Leopardi, soprattutto in quanto autore delle Operette morali, delle quali essi sono in effetti uno dei principali referenti intertestuali. La ricerca leopardiana dimostra un lavoro minuzioso di studio e di rivisitazione (anche polemica) della struttura dialogica tassiana. L'uso parodico dei dialoghi del Tasso (soprattutto Il Gonzaga II ovvero Del giuoco, Il Minturno ovvero Della bellezza, Il Messaggiero) e il gioco intertestuale fitto e complesso che ne deriva, mostrano la tendenza del Leopardi a confrontarsi con i modelli della tradizione secondo una complessa logica di incontro/scontro, in grado di negare e assimilare al tempo stesso la fonte.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.