L'articolo fotografa lo stato di applicazione della legge Gelmini ad un anno di distanza dalla sua sua approvazione. A conti fatti, dei 48 decreti attuativi previsti (38 quelli di competenza del Miur), sono soltanto 25 quelli pubblicati in Gazzetta Ufficiale. Ciò significa che la riforma, nella buona sostanza, è ancora al palo. C’è però da dire che tutti i decreti rimanenti sono al vaglio degli organi di controllo, mentre altri fanno la spola tra un ministero e l’altro: per alcuni di essi è inoltre necessaria la firma del ministro dell’Economia, visto che la legge interviene anche sulla gestione della contabilità finanziaria degli atenei. Insomma, gli atenei stanno affrontando una nuova stagione di riforme, caratterizzata da uno stillicidio normativo in continuo divenire, inserito nel contesto più ampio del restyling didattico, scientifico e strutturale determinato non solo dall’emanazione dei provvedimenti attuativi, ma anche dalla revisione degli statuti e dall’elaborazione del codice etico, due passaggi fondamentali della nuova riforma dell’Università. In ogni caso l’attuazione della riforma è ancora di là da venire. Da metà novembre 2011 il problema dell’attuazione della riforma è stato preso in consegna dall’allora ministro Francesco Profumo, che all’atto del suo insediamento ha garantito la prosecuzione del processo di attuazione, come espressamente richiesto da gran parte della comunità accademica.

La riforma Gelmini e il nodo dei decreti attuativi

LOMBARDINILO, ANDREA
2012-01-01

Abstract

L'articolo fotografa lo stato di applicazione della legge Gelmini ad un anno di distanza dalla sua sua approvazione. A conti fatti, dei 48 decreti attuativi previsti (38 quelli di competenza del Miur), sono soltanto 25 quelli pubblicati in Gazzetta Ufficiale. Ciò significa che la riforma, nella buona sostanza, è ancora al palo. C’è però da dire che tutti i decreti rimanenti sono al vaglio degli organi di controllo, mentre altri fanno la spola tra un ministero e l’altro: per alcuni di essi è inoltre necessaria la firma del ministro dell’Economia, visto che la legge interviene anche sulla gestione della contabilità finanziaria degli atenei. Insomma, gli atenei stanno affrontando una nuova stagione di riforme, caratterizzata da uno stillicidio normativo in continuo divenire, inserito nel contesto più ampio del restyling didattico, scientifico e strutturale determinato non solo dall’emanazione dei provvedimenti attuativi, ma anche dalla revisione degli statuti e dall’elaborazione del codice etico, due passaggi fondamentali della nuova riforma dell’Università. In ogni caso l’attuazione della riforma è ancora di là da venire. Da metà novembre 2011 il problema dell’attuazione della riforma è stato preso in consegna dall’allora ministro Francesco Profumo, che all’atto del suo insediamento ha garantito la prosecuzione del processo di attuazione, come espressamente richiesto da gran parte della comunità accademica.
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