La chiesa agostiniana di Sant’Agostino, risalente alla fine del XIV secolo, subì notevoli danni in seguito .al terremoto del 1979. Gli apparecchi murari, in sintonia con un indirizzo metodologico che privilegi un intervento minimo, mirante nel contempo al miglioramento delle sue caratteristiche nei confronti delle azioni sismiche, sono stati consolidati gli apparecchi murari per mezzo di iniezioni e con l’inserimento di barre metalliche e cuciture armate; sono state inoltre rimosse le catene e posati in opera nuovi tiranti. Il restauro condotto sulla facciata della chiesa è stato condotto come atto critico mosso dall’imprescindibile considerazione dei suoi valori formali e storici; dunque la pulitura dei materiali lapidei non ha inteso ricercare l’ipotetico ‘stato originale’ ma condurre un atto criticamente guidato, capace di incidere sulla lettura del monumento. Analogo indirizzo critico si è seguito operando in modo diretto sull’immagine della facciata attraverso la stesura di un intonaco ‘leggero’ di calce ed inerti di calcare sul timpano; intervento condotto con il fine di far ‘retrocedere’ figurativamente l’importante lacuna in modo che essa non avesse agio sulla facies del monumento.

Restauro della chiesa di S. Agostino a Cascia (Perugia).

D'AVINO, STEFANO;
2005-01-01

Abstract

La chiesa agostiniana di Sant’Agostino, risalente alla fine del XIV secolo, subì notevoli danni in seguito .al terremoto del 1979. Gli apparecchi murari, in sintonia con un indirizzo metodologico che privilegi un intervento minimo, mirante nel contempo al miglioramento delle sue caratteristiche nei confronti delle azioni sismiche, sono stati consolidati gli apparecchi murari per mezzo di iniezioni e con l’inserimento di barre metalliche e cuciture armate; sono state inoltre rimosse le catene e posati in opera nuovi tiranti. Il restauro condotto sulla facciata della chiesa è stato condotto come atto critico mosso dall’imprescindibile considerazione dei suoi valori formali e storici; dunque la pulitura dei materiali lapidei non ha inteso ricercare l’ipotetico ‘stato originale’ ma condurre un atto criticamente guidato, capace di incidere sulla lettura del monumento. Analogo indirizzo critico si è seguito operando in modo diretto sull’immagine della facciata attraverso la stesura di un intonaco ‘leggero’ di calce ed inerti di calcare sul timpano; intervento condotto con il fine di far ‘retrocedere’ figurativamente l’importante lacuna in modo che essa non avesse agio sulla facies del monumento.
2005
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