Il III incontro sull’architettura eremitica, dopo un anno di lavoro, fornisce una nuova opportunità di confronto, utile per fare il punto della situazione e definire lo stato di avanzamento della ricerca. La numerosa presenza cenobitica in Abruzzo ha richiesto in primo luogo la comprensione del fenomeno, delle motivazioni antropologiche che lo hanno generato e amplificato all’interno del territorio, proponendone una prima individuazione e documentazione di tipo fisico e culturale. Dal censimento si è quindi organizzata la schedatura, in parte comunicata nel contributo del 2011 a Vallombrosa, che ha fornito una indispensabile raccolta di dati, basilare per l’approfondimento successivo degli studi. Nell’appuntamento di Camaldoli l’attenzione si focalizzerà su alcuni esempi, esaminati nel dettaglio attraverso rilevamenti condotti con diverse strumentazioni, laser scanner 3d e diretti. In particolare saranno commisurate criticamente le diverse metodologie impiegate per ottenere le rappresentazioni che riguardano non solo le semplici architetture, ma l’intero contesto ambientale in cui si inseriscono. L’obiettivo principale rimane sempre quello di comunicare attraverso gli strumenti della rappresentazione grafica, gli aspetti caratterizzanti delle peculiari strutture eremitiche, a volte completamente scavate nella roccia come nel caso di San Giovanni nell’Orfento, inscindibili dal paesaggio cui appartengono.
Insediamenti eremitici in Abruzzo: work in progress
PALESTINI, Caterina
2012-01-01
Abstract
Il III incontro sull’architettura eremitica, dopo un anno di lavoro, fornisce una nuova opportunità di confronto, utile per fare il punto della situazione e definire lo stato di avanzamento della ricerca. La numerosa presenza cenobitica in Abruzzo ha richiesto in primo luogo la comprensione del fenomeno, delle motivazioni antropologiche che lo hanno generato e amplificato all’interno del territorio, proponendone una prima individuazione e documentazione di tipo fisico e culturale. Dal censimento si è quindi organizzata la schedatura, in parte comunicata nel contributo del 2011 a Vallombrosa, che ha fornito una indispensabile raccolta di dati, basilare per l’approfondimento successivo degli studi. Nell’appuntamento di Camaldoli l’attenzione si focalizzerà su alcuni esempi, esaminati nel dettaglio attraverso rilevamenti condotti con diverse strumentazioni, laser scanner 3d e diretti. In particolare saranno commisurate criticamente le diverse metodologie impiegate per ottenere le rappresentazioni che riguardano non solo le semplici architetture, ma l’intero contesto ambientale in cui si inseriscono. L’obiettivo principale rimane sempre quello di comunicare attraverso gli strumenti della rappresentazione grafica, gli aspetti caratterizzanti delle peculiari strutture eremitiche, a volte completamente scavate nella roccia come nel caso di San Giovanni nell’Orfento, inscindibili dal paesaggio cui appartengono.File | Dimensione | Formato | |
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