Il contributo trae spunto dalle ricerche per la messa a punto del Manuale Regionale del Recupero e dall’esperienza personale diretta del candidato e si propone di evidenziare tra le tipologie di degrado ricorrenti, quella dovuta ad intervento per esigenze di adeguamento funzionale in crescente aumento, in particolar modo nei contesti socioeconomici in evoluzione. La riflessione nasce dalla considerazione che al modificarsi dei modelli comportamentali di una realtà in continua trasformazione non si sia innestata un’adeguata cultura del recupero che sappia ricercare la compatibilità delle giuste istanze d’innovazione con le ragioni della tutela. Pertanto, a fronte di un quadro dello stato di conservazione degli edifici che si va rendendo sempre più complesso con forme di degrado diversificate per matrice, tipologia e consistenza, è sembrato opportuno proporre i risultati di un primo tentativo di lettura della fenomenologia in atto nei centri storici dell’area pedemontana e medio-collinare abruzzese, quale contributo alla messa a punto di strumentazioni metodologiche idonee a renderne possibile la comprensione. Alla trattazione teorica si accompagnano, a titolo esemplificativo, alcuni materiali grafici di un’esperienza condotta su un centro campione, finalizzata alla redazione del relativo piano di recupero.

Le forme del degrado edilizio in centro storico

FALASCA, Carmine
1998-01-01

Abstract

Il contributo trae spunto dalle ricerche per la messa a punto del Manuale Regionale del Recupero e dall’esperienza personale diretta del candidato e si propone di evidenziare tra le tipologie di degrado ricorrenti, quella dovuta ad intervento per esigenze di adeguamento funzionale in crescente aumento, in particolar modo nei contesti socioeconomici in evoluzione. La riflessione nasce dalla considerazione che al modificarsi dei modelli comportamentali di una realtà in continua trasformazione non si sia innestata un’adeguata cultura del recupero che sappia ricercare la compatibilità delle giuste istanze d’innovazione con le ragioni della tutela. Pertanto, a fronte di un quadro dello stato di conservazione degli edifici che si va rendendo sempre più complesso con forme di degrado diversificate per matrice, tipologia e consistenza, è sembrato opportuno proporre i risultati di un primo tentativo di lettura della fenomenologia in atto nei centri storici dell’area pedemontana e medio-collinare abruzzese, quale contributo alla messa a punto di strumentazioni metodologiche idonee a renderne possibile la comprensione. Alla trattazione teorica si accompagnano, a titolo esemplificativo, alcuni materiali grafici di un’esperienza condotta su un centro campione, finalizzata alla redazione del relativo piano di recupero.
1998
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