Il contributo mira a ricostruire le fasi di formazione del patrimonio monastico di S. Liberatore a Maiella, principale prepositura abruzzese dell’abbazia di Montecassino ed il suo impatto sull’assetto del territorio. Già alla metà del IX secolo i possedimenti legati a S. Liberatore risultano ben organizzati in quello che si può definire un vero e proprio “territorio monastico” incentrato nella vallata del fiume Alento dove, in prossimità delle sorgenti del fiume, si colloca lo stesso cenobio. A partire da questo nucleo il controllo si estende già in queste prime fasi alle vallate limitrofe soprattutto verso sud nella valle del Foro e verso nord fino a lambire la Val Pescara. La conservazione di una serie di inventari relativi ai beni di Montecassino in Abruzzo permettono di seguire l’evoluzione di questa presenza fino al XVIII secolo, attraverso trasformazioni insediative e cambiamenti nelle forme di gestione e controllo dei beni, legate al mutare dei poteri operanti sul territorio. Al quadro rilevabile dalle fonti documentarie si cerca di collegare i labili dati archeologici oggi disponibili e un’analisi morfologico ambientale del territorio per tentare di individuare le interrelazioni tra sviluppo e affermazione della presenza monastica e forme dell’insediamento.

La valle dell'Alento e il ruolo del monastero di S. Liberatore a Maiella

SOMMA, Maria Carla
2012-01-01

Abstract

Il contributo mira a ricostruire le fasi di formazione del patrimonio monastico di S. Liberatore a Maiella, principale prepositura abruzzese dell’abbazia di Montecassino ed il suo impatto sull’assetto del territorio. Già alla metà del IX secolo i possedimenti legati a S. Liberatore risultano ben organizzati in quello che si può definire un vero e proprio “territorio monastico” incentrato nella vallata del fiume Alento dove, in prossimità delle sorgenti del fiume, si colloca lo stesso cenobio. A partire da questo nucleo il controllo si estende già in queste prime fasi alle vallate limitrofe soprattutto verso sud nella valle del Foro e verso nord fino a lambire la Val Pescara. La conservazione di una serie di inventari relativi ai beni di Montecassino in Abruzzo permettono di seguire l’evoluzione di questa presenza fino al XVIII secolo, attraverso trasformazioni insediative e cambiamenti nelle forme di gestione e controllo dei beni, legate al mutare dei poteri operanti sul territorio. Al quadro rilevabile dalle fonti documentarie si cerca di collegare i labili dati archeologici oggi disponibili e un’analisi morfologico ambientale del territorio per tentare di individuare le interrelazioni tra sviluppo e affermazione della presenza monastica e forme dell’insediamento.
2012
Incontri di studio
9788879885782
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