La ritenzione cromatografica (espressa dal fattore di ritenzione, k’) su fasi stazionarie per HPLC inversa è proporzionale alla lipofilia dei soluti. La ritenzione è ovviamente dipendente anche dalla composizione della fase mobile, in particolare dalla natura e percentuale del solvente organico. Da misure di ritenzione effettuate a percentuali diverse di solvente organico, phi, nella fase mobile, per estrapolazione a condizioni di  = 0, è possibile ricavare un parametro tipico del soluto, Log Kw, equivalente alla ritenzione logaritmica che il soluto avrebbe usando come eluente acqua pura. E’ ben nota dalla letteratura l’esistenza di correlazione tra Log Kw e Log P ottenuto mediante tecniche classiche shake-flask. Gli esperimenti condotti su una serie omologa composta da tre derivati fulleropirrolidinici (FD1-3), hanno indicato che tale correlazione è estensibile, nel caso dei substrati studiati, anche ai valori di Log Pm/a coefficiente di ripartizione monomero/aggregato ottenuto da ripartizioni eseguite con la tecnica shake-flask di derivati fulleropirrolidinici in forma aggregata (in acqua ), e monomera (in ottanolo). La determinazione di Log Kw per i substrati FD1-3 è stata condotta utilizzando due diverse fasi stazionarie, con catene alchiliche C4 e C18 ed eluenti acquosi contenenti quantità variabili di THF nell’intervallo 0.80-0.45 (frazioni di volume). I risultati ottenuti indicano una lipofilia decrescente nell’ordine FD1>FD2>FD3, sia sulla fase stazionaria C4 che C18. Questo permette di affermare che, nel limite dell’errore sperimentale, il valore di Log Kw risulta fortemente collegato alle proprietà intrinseche delle molecole studiate e quasi indipendente dalla lunghezza della catena idrocarburica che caratterizza la fase stazionaria utilizzata. Ulteriori analisi cromatografiche condotte a T variabile nell’intervallo 25-65°C. I prodotti studiati mostrano una progressiva diminuzione del tempo di ritenzione all’aumentare della temperatura, con un andamento rettilineo dei plot di Van’t Hoff ( ln k’ contro 1/T) che hanno permesso di determinare le grandezze termodinamiche DH e DS collegate al processo di associazione FD/fase stazionaria. Per questi esperimenti sono state utilizzate tre fasi stazionarie differenti (C4, C18, C60), e per ogni colonna sono state utilizzate composizioni di eluente a diversa frazione di THF.

Studio RP-HPLC di derivati fulleropirrolidinici

ANGELINI, Guido;FONTANA, Antonella;
2003-01-01

Abstract

La ritenzione cromatografica (espressa dal fattore di ritenzione, k’) su fasi stazionarie per HPLC inversa è proporzionale alla lipofilia dei soluti. La ritenzione è ovviamente dipendente anche dalla composizione della fase mobile, in particolare dalla natura e percentuale del solvente organico. Da misure di ritenzione effettuate a percentuali diverse di solvente organico, phi, nella fase mobile, per estrapolazione a condizioni di  = 0, è possibile ricavare un parametro tipico del soluto, Log Kw, equivalente alla ritenzione logaritmica che il soluto avrebbe usando come eluente acqua pura. E’ ben nota dalla letteratura l’esistenza di correlazione tra Log Kw e Log P ottenuto mediante tecniche classiche shake-flask. Gli esperimenti condotti su una serie omologa composta da tre derivati fulleropirrolidinici (FD1-3), hanno indicato che tale correlazione è estensibile, nel caso dei substrati studiati, anche ai valori di Log Pm/a coefficiente di ripartizione monomero/aggregato ottenuto da ripartizioni eseguite con la tecnica shake-flask di derivati fulleropirrolidinici in forma aggregata (in acqua ), e monomera (in ottanolo). La determinazione di Log Kw per i substrati FD1-3 è stata condotta utilizzando due diverse fasi stazionarie, con catene alchiliche C4 e C18 ed eluenti acquosi contenenti quantità variabili di THF nell’intervallo 0.80-0.45 (frazioni di volume). I risultati ottenuti indicano una lipofilia decrescente nell’ordine FD1>FD2>FD3, sia sulla fase stazionaria C4 che C18. Questo permette di affermare che, nel limite dell’errore sperimentale, il valore di Log Kw risulta fortemente collegato alle proprietà intrinseche delle molecole studiate e quasi indipendente dalla lunghezza della catena idrocarburica che caratterizza la fase stazionaria utilizzata. Ulteriori analisi cromatografiche condotte a T variabile nell’intervallo 25-65°C. I prodotti studiati mostrano una progressiva diminuzione del tempo di ritenzione all’aumentare della temperatura, con un andamento rettilineo dei plot di Van’t Hoff ( ln k’ contro 1/T) che hanno permesso di determinare le grandezze termodinamiche DH e DS collegate al processo di associazione FD/fase stazionaria. Per questi esperimenti sono state utilizzate tre fasi stazionarie differenti (C4, C18, C60), e per ogni colonna sono state utilizzate composizioni di eluente a diversa frazione di THF.
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