Nel corso degli ultimi anni si è andata affermando anche per le persone disabili la possibilità di praticare discipline sportive di vario genere. Contemporaneamente, la ricerca si è occupata di indagare differenze e similarità fra atleti disabili e normodotati negli ambiti fisiologico, biomeccanico, psicologico e sociale. Lo studio qui presentato si proponeva di verificare, in relazione all’ansia legata alla prestazione sportiva, alle modalità di approccio alla competizione e al vissuto affettivo del proprio corpo, eventuali differenze fra: a) atleti disabili e normodotati di alto livello; b) atleti disabili di diverso livello (internazionale, nazionale e amatoriale). Hanno partecipato alla ricerca complessivamente 50 atleti. Sono stati utilizzati tre questionari: lo Sport Competition Anxiety Test (SCAT, Martens, 1982), lo Sports Competition Trait Inventory (SCTI, Fabian e Ross, 1984), una versione del Body Cathexis (Secord e Jourard, 1953). Dall’analisi Oneway ANOVA non sono risultate differenze tra atleti disabili e normodotati, mentre sono emerse differenze per livello fra gli atleti disabili nello SCTI e nel Body Cathexis. I risultati mostrano come atleti disabili di alto livello e normodotati affrontino in modo simile la competizione, confermando quanto già riscontrato nella letteratura. Inoltre, sembra che la pratica di una disciplina sportiva ad alto livello aiuti la persona disabile a costruire una migliore immagine di sé.
Ansia, competitività e vissuto corporeo in atleti disabili e normodotati
BORTOLI, Laura;
2000-01-01
Abstract
Nel corso degli ultimi anni si è andata affermando anche per le persone disabili la possibilità di praticare discipline sportive di vario genere. Contemporaneamente, la ricerca si è occupata di indagare differenze e similarità fra atleti disabili e normodotati negli ambiti fisiologico, biomeccanico, psicologico e sociale. Lo studio qui presentato si proponeva di verificare, in relazione all’ansia legata alla prestazione sportiva, alle modalità di approccio alla competizione e al vissuto affettivo del proprio corpo, eventuali differenze fra: a) atleti disabili e normodotati di alto livello; b) atleti disabili di diverso livello (internazionale, nazionale e amatoriale). Hanno partecipato alla ricerca complessivamente 50 atleti. Sono stati utilizzati tre questionari: lo Sport Competition Anxiety Test (SCAT, Martens, 1982), lo Sports Competition Trait Inventory (SCTI, Fabian e Ross, 1984), una versione del Body Cathexis (Secord e Jourard, 1953). Dall’analisi Oneway ANOVA non sono risultate differenze tra atleti disabili e normodotati, mentre sono emerse differenze per livello fra gli atleti disabili nello SCTI e nel Body Cathexis. I risultati mostrano come atleti disabili di alto livello e normodotati affrontino in modo simile la competizione, confermando quanto già riscontrato nella letteratura. Inoltre, sembra che la pratica di una disciplina sportiva ad alto livello aiuti la persona disabile a costruire una migliore immagine di sé.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.