Scopo del presente lavoro è una revisione della letteratura relativa all'utilizzo del fluoro nella profilassi della carie. Le attuali conoscenze sul fluoro mostrano che, quando viene somministrato per via sistemica al soggetto in età evolutiva e quando viene applicato localmente in epoca posteruttiva, si ha un 'azione protettiva. Il meccanismo d'azione in età evolutiva prevede l'incorporazione dell'anione F - nella struttura dei tessuti mineralizzati, che porta alla formazione di fluoroapatite, che è più resistente all'attacco acido rispetto alla idrossiapatite. L'applicazione topica di fluoro, invece, coinvolge un diverso meccanismo d'azione basato sul fatto che il fluoro può scambiarsi con gli ioni OH presenti nella idrossiapatite formando fluoroapatite. Lo ione F- ha anche la capacità di inibire il metabolismo microbico mediante il blocco degli enzimi batterici ovvero alterando in gradiente di pH esistente tra l'ambiente intracellulare e quello extracellulare. Il fluoro, pur esercitando un'azione antibatterica, probabilmente non produce resistenza batterica.

Utilizzo del fluoro nella profilassi della carie

MURMURA, Giovanna;TRAINI, TONINO;Giuseppe Varvara;
2004-01-01

Abstract

Scopo del presente lavoro è una revisione della letteratura relativa all'utilizzo del fluoro nella profilassi della carie. Le attuali conoscenze sul fluoro mostrano che, quando viene somministrato per via sistemica al soggetto in età evolutiva e quando viene applicato localmente in epoca posteruttiva, si ha un 'azione protettiva. Il meccanismo d'azione in età evolutiva prevede l'incorporazione dell'anione F - nella struttura dei tessuti mineralizzati, che porta alla formazione di fluoroapatite, che è più resistente all'attacco acido rispetto alla idrossiapatite. L'applicazione topica di fluoro, invece, coinvolge un diverso meccanismo d'azione basato sul fatto che il fluoro può scambiarsi con gli ioni OH presenti nella idrossiapatite formando fluoroapatite. Lo ione F- ha anche la capacità di inibire il metabolismo microbico mediante il blocco degli enzimi batterici ovvero alterando in gradiente di pH esistente tra l'ambiente intracellulare e quello extracellulare. Il fluoro, pur esercitando un'azione antibatterica, probabilmente non produce resistenza batterica.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11564/369286
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