Esiti, necessariamente frammentari, di una ricerca tuttora in corso che punta a ricostruire percorsi professionali di architetti, ingegneri e mastri costruttori attivi tra le due sponde dell’Adriatico e in ambiti insulari mediterranei, in primo luogo Malta e la Sicilia, tra la fine del medioevo e la prima età moderna. Dalla frequente mobilità di questi maestri deriva una rete di relazioni, scambi e trasmissioni di saperi che hanno significativamente influenzato gli indirizzi dell’architettura nei suddetti luoghi. Gli intrecci che lo studio punta a ricostruire pongono in relazione notizie sin qui scollegate che contribuiscono a delineare fisionomie di interessanti personaggi e a fornire spunti di riflessione su rotte e modi della loro mobilità. Tra gli artefici presi in esame l’ingegnere militare Giovanni da Siena (la cui attività è documentata tra 1386 e 1440), i cavesi Onofrio di Giordano, Gentile de Simone della Cava e Francesco della Cava, un Gerolamo Felice Cataneo (in documenti ragusei detto «di Ancona»), Antonio Ferramolino e Antonio Padovano, con un breve cenno, infine, alla figura di Gabrio Serbelloni.

Note su alcuni architetti, ingegneri e mastri costruttori attivi in Italia, Dalmazia e Malta tra Quattro e Cinquecento

GHISETTI GIAVARINA, Adriano
2012-01-01

Abstract

Esiti, necessariamente frammentari, di una ricerca tuttora in corso che punta a ricostruire percorsi professionali di architetti, ingegneri e mastri costruttori attivi tra le due sponde dell’Adriatico e in ambiti insulari mediterranei, in primo luogo Malta e la Sicilia, tra la fine del medioevo e la prima età moderna. Dalla frequente mobilità di questi maestri deriva una rete di relazioni, scambi e trasmissioni di saperi che hanno significativamente influenzato gli indirizzi dell’architettura nei suddetti luoghi. Gli intrecci che lo studio punta a ricostruire pongono in relazione notizie sin qui scollegate che contribuiscono a delineare fisionomie di interessanti personaggi e a fornire spunti di riflessione su rotte e modi della loro mobilità. Tra gli artefici presi in esame l’ingegnere militare Giovanni da Siena (la cui attività è documentata tra 1386 e 1440), i cavesi Onofrio di Giordano, Gentile de Simone della Cava e Francesco della Cava, un Gerolamo Felice Cataneo (in documenti ragusei detto «di Ancona»), Antonio Ferramolino e Antonio Padovano, con un breve cenno, infine, alla figura di Gabrio Serbelloni.
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