L'articolo sintetizza i contenuti della più ampia ricerca, su acqua e architettura, sviluppata nell’ambito di un progetto scientifico, indicando alcune delle possibili interconnessioni. Le mansioni assolte da questa basilare molecola, composta di due atomi di idrogeno e una di ossigeno, ora più che mai associata allo sviluppo sostenibile del pianeta, inducono a ricercare le relazioni stabilite dietro la sua apparente semplicità, a indagare i profondi legami instaurati con l’ambiente antropizzato, a ripercorrerne i significati, odierni e del passato, attraverso l’architettura e le sue rappresentazioni.Cercando di delimitare l’indagine intorno al rapporto d’antitesi che si genera tra l’acqua -elemento naturale fluido privo di una specifica forma, assimilabile alle diverse morfologie che può assumere attraverso differenti strutture che la modificano contenendola, convogliandola o incanalandola- e l’architettura che al contrario conforma lo spazio costruito, si identificano molti temi con tante possibili intersezioni di studio. Da ciò deriva la scelta di indirizzare gli argomenti attraverso un itinerario guidato da parole chiave.Le quattro parole individuate: arginare, captare, convogliare e scavalcare, associano, in maniera più o meno diretta, una serie di manufatti architettonici; così al termine arginare si collegano le barriere, gli argini, i terrapieni fabbricati per incanalare la forza dei fiumi, contrastata dalle dighe; a quello di captare corrispondono i sistemi idraulici per catturare l’acqua dalle piogge, dalle sorgenti, dai pozzi, successivamente incanalate in vasche, cisterne e serbatoi impiegati per immagazzinarle. Alla parola convogliare si riferiscono specificamente le canalizzazioni, gli impianti per trasferire l’acqua dalla fonte al luogo di utilizzo, cui automaticamente si associano agli acquedotti. In particolare queste monumentali infrastrutture, costituite da impianti, da condotti realizzati in maniera sotterranea o sopraelevata con distribuzione in uno o più ordini di arcate sovrapposte, manifestano ancora oggi le grandi capacità idraulico-costruttive del passato; riferite anche dalle loro applicazioni, dal loro impiego all’interno di edifici privati e pubblici come le grandiose strutture termali. Il termine scavalcare apre, poi, altri campi d’indagine, esprimendo contestualmente il concetto di attraversamento mediante una struttura artificiale capace di superare un ostacolo rappresentato da un corso d’acqua, da una vallata, da un dislivello o da una via di comunicazione. Indica perciò il sistema per passare al sopra di qualcosa che crea divisione, da cui per contrapposizione si ottiene il ricongiungimento di un’interruzione.
ArcH2o - Interconnessioni tra acqua e architettura
PALESTINI, Caterina
2012-01-01
Abstract
L'articolo sintetizza i contenuti della più ampia ricerca, su acqua e architettura, sviluppata nell’ambito di un progetto scientifico, indicando alcune delle possibili interconnessioni. Le mansioni assolte da questa basilare molecola, composta di due atomi di idrogeno e una di ossigeno, ora più che mai associata allo sviluppo sostenibile del pianeta, inducono a ricercare le relazioni stabilite dietro la sua apparente semplicità, a indagare i profondi legami instaurati con l’ambiente antropizzato, a ripercorrerne i significati, odierni e del passato, attraverso l’architettura e le sue rappresentazioni.Cercando di delimitare l’indagine intorno al rapporto d’antitesi che si genera tra l’acqua -elemento naturale fluido privo di una specifica forma, assimilabile alle diverse morfologie che può assumere attraverso differenti strutture che la modificano contenendola, convogliandola o incanalandola- e l’architettura che al contrario conforma lo spazio costruito, si identificano molti temi con tante possibili intersezioni di studio. Da ciò deriva la scelta di indirizzare gli argomenti attraverso un itinerario guidato da parole chiave.Le quattro parole individuate: arginare, captare, convogliare e scavalcare, associano, in maniera più o meno diretta, una serie di manufatti architettonici; così al termine arginare si collegano le barriere, gli argini, i terrapieni fabbricati per incanalare la forza dei fiumi, contrastata dalle dighe; a quello di captare corrispondono i sistemi idraulici per catturare l’acqua dalle piogge, dalle sorgenti, dai pozzi, successivamente incanalate in vasche, cisterne e serbatoi impiegati per immagazzinarle. Alla parola convogliare si riferiscono specificamente le canalizzazioni, gli impianti per trasferire l’acqua dalla fonte al luogo di utilizzo, cui automaticamente si associano agli acquedotti. In particolare queste monumentali infrastrutture, costituite da impianti, da condotti realizzati in maniera sotterranea o sopraelevata con distribuzione in uno o più ordini di arcate sovrapposte, manifestano ancora oggi le grandi capacità idraulico-costruttive del passato; riferite anche dalle loro applicazioni, dal loro impiego all’interno di edifici privati e pubblici come le grandiose strutture termali. Il termine scavalcare apre, poi, altri campi d’indagine, esprimendo contestualmente il concetto di attraversamento mediante una struttura artificiale capace di superare un ostacolo rappresentato da un corso d’acqua, da una vallata, da un dislivello o da una via di comunicazione. Indica perciò il sistema per passare al sopra di qualcosa che crea divisione, da cui per contrapposizione si ottiene il ricongiungimento di un’interruzione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.