La legge Gelmini due anni dopo

L'articolo delinea un primo bilancio dei primi due anni applicazione della legge Gelmini. In primo piano gli effetti di un processo di riforma ancora incompiuto, avviato a costo zero e privo di reali prospettive occupazionali. Si potrebbe condensare in questi termini la nuova fase di rinnovamento che vive l’Università italiana dopo il varo della legge 240/2010, recepita dagli atenei sulla scorta dei numerosi decreti attuativi che ne scandiscono l’applicazione. L’Università italiana rimane un cantiere aperto, afflitto da un’ipertrofia normativa che non consente la decantazione degli effetti prodotti dalle riforme promosse in maniera incessante nel corso delle ultime quattro Legislature. E che non facilita il processo di interiorizzazione delle nuove regole da parte degli studenti, stakeholder di riferimento di un sistema che continua a scontare una emergenza finanziaria che non agevola la vita universitaria dei giovani in termini di qualità ed efficienza complessive dei servizi.