Autonoma, comunicativa, partecipativa. Questa l’Università disegnata da Jürgen Habermas all’alba del Sessantotto: fase storica cruciale per le sorti dell’Europa, segnata anche in Germania dall’urgenza socio-culturale di avviare una riflessione critica sul nesso capitale sociale-giovani, posta all’attenzione dell’opinione pubblica dai movimenti studenteschi e dalle manifestazioni di piazza prossime a venire (Habermas, 1967). Certamente figlia del suo tempo, l’analisi che Habermas compie del rapporto tra Università e democrazia offre notevoli spunti di interesse anche in riferimento alle riforme che si succedono in Italia ormai da oltre un decennio, ispirate al tentativo di compiere un difficile quanto necessario percorso di rinnovamento, nel segno della razionalizzazione, della valutazione, della qualità, del merito, della responsabilità sociale, dell’impegno formativo, della trasparenza (Masia & Morcellini, 2009). Una missione presa in consegna anche dalla Legge 240/2010 (e dai relativi decreti attuativi), che impone agli atenei una nuova sfida con l’innovazione e con la modernità, divenuta improrogabile in una società proiettata verso una complessità strutturale sempre più difficile da interpretare.

La lezione di Habermas per un’Università che cambia

LOMBARDINILO, ANDREA
2012-01-01

Abstract

Autonoma, comunicativa, partecipativa. Questa l’Università disegnata da Jürgen Habermas all’alba del Sessantotto: fase storica cruciale per le sorti dell’Europa, segnata anche in Germania dall’urgenza socio-culturale di avviare una riflessione critica sul nesso capitale sociale-giovani, posta all’attenzione dell’opinione pubblica dai movimenti studenteschi e dalle manifestazioni di piazza prossime a venire (Habermas, 1967). Certamente figlia del suo tempo, l’analisi che Habermas compie del rapporto tra Università e democrazia offre notevoli spunti di interesse anche in riferimento alle riforme che si succedono in Italia ormai da oltre un decennio, ispirate al tentativo di compiere un difficile quanto necessario percorso di rinnovamento, nel segno della razionalizzazione, della valutazione, della qualità, del merito, della responsabilità sociale, dell’impegno formativo, della trasparenza (Masia & Morcellini, 2009). Una missione presa in consegna anche dalla Legge 240/2010 (e dai relativi decreti attuativi), che impone agli atenei una nuova sfida con l’innovazione e con la modernità, divenuta improrogabile in una società proiettata verso una complessità strutturale sempre più difficile da interpretare.
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