Negli ultimi 20 anni lo studio dei processi psicofisiologici sottostanti la prestazione sportiva è cresciuto in maniera esponenziale, anche sulla spinta dell’interesse per l’allenamento mentale da parte di atleti ed allenatori. Il monitoraggio psicofisiologico, che permette di analizzare questi processi, consiste nella rilevazione del grado di attivazione e funzionamento dell’organismo e può essere considerato come un approccio interdisciplinare che tenta di dare risposte ai problemi riguardanti il rapporto corpo-mente. Nel mondo dello sport, può essere utilizzato per migliorare la comprensione dei processi sottostanti la prestazione sportiva, per poterla successivamente incrementare od ottimizzare. Le tecniche che si stanno utilizzando per questo tipo di monitoraggio comprendono l’elettromiografia (EMG), l’elettrocardiografia (ECG), l’elettroencefalografia (EEG), la risonanza magnetica funzionale (fMRI), ma anche altre tecniche più semplici che misurano l’attività elettrodermica (EDA) o il ritmo respiratorio. Scopo di questo articolo è quello di offrire una panoramica generale del funzionamento di queste tecniche, degli sport che ne hanno tratto utilità e delle informazioni che se ne possono ricavare per comprendere, migliorare ed ottimizzare la prestazione in tutta la sua complessità.

Monitoraggio psicofisiologico nello sport

DI FRONSO, SELENIA;BORTOLI, Laura;ROBAZZA, Claudio;BERTOLLO, MAURIZIO
2013-01-01

Abstract

Negli ultimi 20 anni lo studio dei processi psicofisiologici sottostanti la prestazione sportiva è cresciuto in maniera esponenziale, anche sulla spinta dell’interesse per l’allenamento mentale da parte di atleti ed allenatori. Il monitoraggio psicofisiologico, che permette di analizzare questi processi, consiste nella rilevazione del grado di attivazione e funzionamento dell’organismo e può essere considerato come un approccio interdisciplinare che tenta di dare risposte ai problemi riguardanti il rapporto corpo-mente. Nel mondo dello sport, può essere utilizzato per migliorare la comprensione dei processi sottostanti la prestazione sportiva, per poterla successivamente incrementare od ottimizzare. Le tecniche che si stanno utilizzando per questo tipo di monitoraggio comprendono l’elettromiografia (EMG), l’elettrocardiografia (ECG), l’elettroencefalografia (EEG), la risonanza magnetica funzionale (fMRI), ma anche altre tecniche più semplici che misurano l’attività elettrodermica (EDA) o il ritmo respiratorio. Scopo di questo articolo è quello di offrire una panoramica generale del funzionamento di queste tecniche, degli sport che ne hanno tratto utilità e delle informazioni che se ne possono ricavare per comprendere, migliorare ed ottimizzare la prestazione in tutta la sua complessità.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11564/441319
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