L’appuntamento annuale sull’Architettura Eremitica, giunto alla quarta edizione, è diventato un immancabile momento per confrontarsi e fare il punto della situazione sulle ricerche in corso. L’argomento negli anni ha rivelato un crescente interesse, coinvolgendo un numero sempre maggiore di partecipanti motivati dal tema e dalle prerogative a esso correlate, tra cui appare prioritaria la rappresentazione del paesaggio, inscindibile dalle strutture eremitiche che in esso si inseriscono, mimetizzate nel contesto ambientale. I tratti distintivi dei luoghi, carichi di significati oggettivi e immateriali, uniscono natura, culti e tradizioni popolari, cui si ricollegano gli antichi tragitti e la rete di collegamenti tra le strutture cenobitiche. I percorsi spirituali dall’interno dei singoli organismi, dai labirintici collegamenti scavati nel ventre della montagna, dagli spazi in cui si svolgeva l’ascetica vita eremitica, effettivamente isolata dal mondo, celatamente si proiettavano in un capillare sistema di connessioni che superava i confini regionali. Ne costituiscono una testimonianza, i legami con la Puglia, la Calabria e altre aree geografiche, accomunate dal progetto spirituale del rigore e della meditazione, da analoghi insediamenti architettonici e identici stili di vita, in simbiosi con la natura. Questi ragionamenti motivano il contributo per l’attuale convegno a La Verna che, in questa edizione, si pone l’obiettivo delle letture tematiche, riguardanti nello specifico alcuni aspetti ricorrenti, estrapolati dai materiali raccolti negli anni precedenti e analizzati per l’occasione. Analogie e differenze degli impianti che più volte di si inerpicano sulle montagne, ma in alcuni casi scendono nelle profonde gole della vallate come per l’eremo di San Venanzio che attraversa un ruscello, ricollegando i versanti rocciosi. L’ampia rassegna offerta dall’Abruzzo, la casistica di esempi prima schedati, poi esaminati, rilevati con diverse metodologie e restituiti attraverso le formule grafiche adeguate a rappresentare le caratteristiche e la complessità delle strutture, si avvia dunque verso le sintesi analitiche. Le tassonomie e i confronti tipologici tra le strutture, nelle loro caratteristiche individuali e nel più ampio scenario delle reti territoriali che ci auspichiamo possano essere percorse, non solo attraverso comunicazione dei nostri contributi, ma anche nella concretizzazione del progetto di un futuro convegno itinerante.

Modus Vivendi. Letture tematiche di strutture eremitiche

PALESTINI, Caterina
2013-01-01

Abstract

L’appuntamento annuale sull’Architettura Eremitica, giunto alla quarta edizione, è diventato un immancabile momento per confrontarsi e fare il punto della situazione sulle ricerche in corso. L’argomento negli anni ha rivelato un crescente interesse, coinvolgendo un numero sempre maggiore di partecipanti motivati dal tema e dalle prerogative a esso correlate, tra cui appare prioritaria la rappresentazione del paesaggio, inscindibile dalle strutture eremitiche che in esso si inseriscono, mimetizzate nel contesto ambientale. I tratti distintivi dei luoghi, carichi di significati oggettivi e immateriali, uniscono natura, culti e tradizioni popolari, cui si ricollegano gli antichi tragitti e la rete di collegamenti tra le strutture cenobitiche. I percorsi spirituali dall’interno dei singoli organismi, dai labirintici collegamenti scavati nel ventre della montagna, dagli spazi in cui si svolgeva l’ascetica vita eremitica, effettivamente isolata dal mondo, celatamente si proiettavano in un capillare sistema di connessioni che superava i confini regionali. Ne costituiscono una testimonianza, i legami con la Puglia, la Calabria e altre aree geografiche, accomunate dal progetto spirituale del rigore e della meditazione, da analoghi insediamenti architettonici e identici stili di vita, in simbiosi con la natura. Questi ragionamenti motivano il contributo per l’attuale convegno a La Verna che, in questa edizione, si pone l’obiettivo delle letture tematiche, riguardanti nello specifico alcuni aspetti ricorrenti, estrapolati dai materiali raccolti negli anni precedenti e analizzati per l’occasione. Analogie e differenze degli impianti che più volte di si inerpicano sulle montagne, ma in alcuni casi scendono nelle profonde gole della vallate come per l’eremo di San Venanzio che attraversa un ruscello, ricollegando i versanti rocciosi. L’ampia rassegna offerta dall’Abruzzo, la casistica di esempi prima schedati, poi esaminati, rilevati con diverse metodologie e restituiti attraverso le formule grafiche adeguate a rappresentare le caratteristiche e la complessità delle strutture, si avvia dunque verso le sintesi analitiche. Le tassonomie e i confronti tipologici tra le strutture, nelle loro caratteristiche individuali e nel più ampio scenario delle reti territoriali che ci auspichiamo possano essere percorse, non solo attraverso comunicazione dei nostri contributi, ma anche nella concretizzazione del progetto di un futuro convegno itinerante.
2013
9788879706414
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11564/464083
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