Introduzione: L’intelligenza emotiva (IE) è la capacità di percepire, regolare e valutare le emozioni, al fine di promuovere la crescita emotiva (Salovey e Mayer, 1997). Le critiche sono mirate all’ambiguità nella definizione del costrutto: alcune teorie inscrivono l’IE all’interno dell’area di personalità, altre dell’intelligenza psicometrica, rendendo i contorni sempre più vaghi ed indefiniti (Locke, 2005). Ulteriori critiche riguardano la misura dell’IE: gli strumenti possiedono scarsa validità di costrutto e risultano facilmente falsificabili (Barrett, 2001). L’Emotional Quotient Inventory (EQi; Bar-On, 1997), sebbene sia uno degli strumenti più usati nella ricerca, include un numero di dimensioni ampio e non sempre legate alla definizione di IE. Inoltre, gli studi in letteratura sull’attendibilità dell’EQ-i sono scarsi (Matthews, 2002). A partire da queste critiche, lo studio si propone di elaborare una versione breve dell’EQ-i ed indagare i nessi con la personalità e l’intelligenza fluida, al fine di chiarire il costrutto di IE. Metodo: Ad un campione di 600 soggetti (309 Femmine; età media=28.04, DS=12.96 anni) sono stati somministrati l’EQ-i, il CAT-FIT (Romanelli, 2009) ed il BFQ-2 (Caprara et al., 2007). Attraverso AFE e AFC è stata analizzata la dimensionalità dell’EQ-i e, tramite l’alpha di Cronbach, è stata analizzata l’attendibilità. I nessi tra i fattori dell’EQ-i, personalità ed intelligenza fluida sono stati studiati attraverso il coefficiente di correlazione r di Pearson. Risultati: I risultati mostrano una versione ridotta dello strumento con una struttura a cinque fattori. L’EQ-i possiede una buona attendibilità e presenta, complessivamente, correlazioni positive e significative con i cinque fattori di personalità; risulta indipendente dall’intelligenza fluida. Conclusioni: I nostri risultati porterebbero ad identificare l’IE quale costrutto afferente al dominio della personalità più che a quello dell’intelligenza psicometrica (Van Rooy, 2004).

Emotional Quotient Inventory Short Form: proprietà psicometriche della versione italiana

SERGI, MARIA RITA;PICCONI, Laura;ROMANELLI, ROBERTA;BALSAMO, MICHELA;SAGGINO, ARISTIDE
2013-01-01

Abstract

Introduzione: L’intelligenza emotiva (IE) è la capacità di percepire, regolare e valutare le emozioni, al fine di promuovere la crescita emotiva (Salovey e Mayer, 1997). Le critiche sono mirate all’ambiguità nella definizione del costrutto: alcune teorie inscrivono l’IE all’interno dell’area di personalità, altre dell’intelligenza psicometrica, rendendo i contorni sempre più vaghi ed indefiniti (Locke, 2005). Ulteriori critiche riguardano la misura dell’IE: gli strumenti possiedono scarsa validità di costrutto e risultano facilmente falsificabili (Barrett, 2001). L’Emotional Quotient Inventory (EQi; Bar-On, 1997), sebbene sia uno degli strumenti più usati nella ricerca, include un numero di dimensioni ampio e non sempre legate alla definizione di IE. Inoltre, gli studi in letteratura sull’attendibilità dell’EQ-i sono scarsi (Matthews, 2002). A partire da queste critiche, lo studio si propone di elaborare una versione breve dell’EQ-i ed indagare i nessi con la personalità e l’intelligenza fluida, al fine di chiarire il costrutto di IE. Metodo: Ad un campione di 600 soggetti (309 Femmine; età media=28.04, DS=12.96 anni) sono stati somministrati l’EQ-i, il CAT-FIT (Romanelli, 2009) ed il BFQ-2 (Caprara et al., 2007). Attraverso AFE e AFC è stata analizzata la dimensionalità dell’EQ-i e, tramite l’alpha di Cronbach, è stata analizzata l’attendibilità. I nessi tra i fattori dell’EQ-i, personalità ed intelligenza fluida sono stati studiati attraverso il coefficiente di correlazione r di Pearson. Risultati: I risultati mostrano una versione ridotta dello strumento con una struttura a cinque fattori. L’EQ-i possiede una buona attendibilità e presenta, complessivamente, correlazioni positive e significative con i cinque fattori di personalità; risulta indipendente dall’intelligenza fluida. Conclusioni: I nostri risultati porterebbero ad identificare l’IE quale costrutto afferente al dominio della personalità più che a quello dell’intelligenza psicometrica (Van Rooy, 2004).
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