Recentemente i contributi della ricerca e della clinica postulano l’evitamento esperienziale, ovvero la tendenza a evitare di entrare in contatto con aspetti negativi dell’esperienza privata, come costrutto centrale sia dell’ansia e preoccupazione che della ruminazione e depressione (Giorgio, 2010). Ruminazione e preoccupazione, attraverso le loro cognizioni ricorsive, limiterebbero l’impatto emotivo del materiale negativo (Moulds, 2007). Tuttavia, non è ancora chiaro il ruolo di ciascuna di queste variabili, inclusa la sottocomponente adattiva (reflection) e mal adattiva (brooding) della ruminazione (Treynor, 2003), nell’evitamento esperienziale. Pertanto l’obiettivo del nostro contributo è quello di indagare il ruolo della preoccupazione, dell’ansia, della depressione e della ruminazione, incluse le sue sottocomponenti, nell’evitamento esperienziale. 150 soggetti (45.7% maschi) hanno compilato l’Acceptance and Action Questionaire (Hays, 2004), il Rumination Response Scale (Nolen-Hoeksema e al., 1991), il Penn State Worry Questionnaire (Mayer, 1990), il Beck Depression Inventory (Beck, 1996) e il Beck Anxiety Inventory (Beck, 1996). Al fine di esplorare la relazione tra i costrutti presi in esame, è stata condotta una correlazione r di Pearson. Per indagare il peso dei costrutti presi in esame nel predire l’evitamento esperienziale sono state condotte una serie di regressioni lineari. I risultati mostrano come sebbene tutte le variabili presentino correlazioni significative con l’evitamento esperienziale, soltanto la preoccupazione, la ruminazione con le sue sottocomponenti “brooding” e “reflection” riescono a predirlo in maniera significativa. Pertanto individui inclini a diverse forme di ricorsività cognitiva tendono maggiormente ad evitare esperienze emotive negative predisponendosi alla psicopatologia. Interventi come l’Acceptance and Committment Therapy (Hayes, 1999) sono consigliati al fine di favorire l’accettazione di esperienze e pensieri negativi.

Il ruolo della ruminazione depressiva e della preoccupazione nell’evitamento esperenziale.

MACCHIA, ANTONELLA;BALSAMO, MICHELA;SAGGINO, ARISTIDE;PICCONI, Laura;TOMMASI, Marco
2012-01-01

Abstract

Recentemente i contributi della ricerca e della clinica postulano l’evitamento esperienziale, ovvero la tendenza a evitare di entrare in contatto con aspetti negativi dell’esperienza privata, come costrutto centrale sia dell’ansia e preoccupazione che della ruminazione e depressione (Giorgio, 2010). Ruminazione e preoccupazione, attraverso le loro cognizioni ricorsive, limiterebbero l’impatto emotivo del materiale negativo (Moulds, 2007). Tuttavia, non è ancora chiaro il ruolo di ciascuna di queste variabili, inclusa la sottocomponente adattiva (reflection) e mal adattiva (brooding) della ruminazione (Treynor, 2003), nell’evitamento esperienziale. Pertanto l’obiettivo del nostro contributo è quello di indagare il ruolo della preoccupazione, dell’ansia, della depressione e della ruminazione, incluse le sue sottocomponenti, nell’evitamento esperienziale. 150 soggetti (45.7% maschi) hanno compilato l’Acceptance and Action Questionaire (Hays, 2004), il Rumination Response Scale (Nolen-Hoeksema e al., 1991), il Penn State Worry Questionnaire (Mayer, 1990), il Beck Depression Inventory (Beck, 1996) e il Beck Anxiety Inventory (Beck, 1996). Al fine di esplorare la relazione tra i costrutti presi in esame, è stata condotta una correlazione r di Pearson. Per indagare il peso dei costrutti presi in esame nel predire l’evitamento esperienziale sono state condotte una serie di regressioni lineari. I risultati mostrano come sebbene tutte le variabili presentino correlazioni significative con l’evitamento esperienziale, soltanto la preoccupazione, la ruminazione con le sue sottocomponenti “brooding” e “reflection” riescono a predirlo in maniera significativa. Pertanto individui inclini a diverse forme di ricorsività cognitiva tendono maggiormente ad evitare esperienze emotive negative predisponendosi alla psicopatologia. Interventi come l’Acceptance and Committment Therapy (Hayes, 1999) sono consigliati al fine di favorire l’accettazione di esperienze e pensieri negativi.
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