Nella primavera del 1956, inaugurando la stagione di «Tempo presente» – la rivista fondata e diretta con Ignazio Silone – Nicola Chiaromonte tornava a ragionare sui meccanismi del potere nella società di massa, mettendo a confronto la posizione filosofica di Marx con quella di Platone attraverso il mito della caverna. L’esperienza del declino dell’umanesimo si era ulteriormente raffinata nel confronto con Andrea Caffi, Albert Camus, Hannah Arendt, Dwight Macdonald, e altri. Negli articoli e negli interventi su «Tempo presente», nella continuità di una elaborazione critica sollecitata dalle drammatiche emergenze dell’attualità nazionale e internazionale (il rapporto Kruscev, la crisi dei missili a Cuba, il Sessantotto), venne in seguito a delinearsi una “poetica della storia” fondata sul valore veritativo della parola letteraria.
Lo sguardo chiaro dei Greci. Umanesimo e società di massa in Nicola Chiaromonte
PEROLINO, UGO
2013-01-01
Abstract
Nella primavera del 1956, inaugurando la stagione di «Tempo presente» – la rivista fondata e diretta con Ignazio Silone – Nicola Chiaromonte tornava a ragionare sui meccanismi del potere nella società di massa, mettendo a confronto la posizione filosofica di Marx con quella di Platone attraverso il mito della caverna. L’esperienza del declino dell’umanesimo si era ulteriormente raffinata nel confronto con Andrea Caffi, Albert Camus, Hannah Arendt, Dwight Macdonald, e altri. Negli articoli e negli interventi su «Tempo presente», nella continuità di una elaborazione critica sollecitata dalle drammatiche emergenze dell’attualità nazionale e internazionale (il rapporto Kruscev, la crisi dei missili a Cuba, il Sessantotto), venne in seguito a delinearsi una “poetica della storia” fondata sul valore veritativo della parola letteraria.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.