In questa sede si intendono fornire alcuni aspetti che sembrano caratterizzare in modo specifico i complessi episcopali abruzzesi e che in parte trovano confronto in altri contesti italiani, ma che per alcuni aspetti sembrano invece essere peculiari di questo territorio in considerazione degli avvenimenti storici che l’hanno interessato nel passaggio dall’antichità ed il medioevo. Sono proprio i problemi di continuità e discontinuità dei centri urbani abruzzesi a costituire una chiave per rileggere l’organizzazione diocesana della regione. I dati di cui oggi si dispone forniscono un’immagine di questi centri molto più articolata e complessa rispetto a quanto certa storiografia fino a tempi recenti riteneva. Sebbene sembri persistere una certa difformità tra l’area adriatica, più dinamica e con maggiori esempi di marcata continuità insediativa, e l’area interna montana più incline a fenomeni di trasformazione e ridimensionamento, le indagini archeologiche, oggi più attente alle fasi post classiche, anche se spesso non supportate da una adeguata conoscenza dei fenomeni di questo periodo, stanno restituendo una realtà di sostanziale continuità dei centri romani con processi di trasformazione in molti casi ricostruibili fino al pieno medioevo, in cui trovano più chiaro inserimento anche gli edifici di culto cristiano, troppo spesso, anche grazie alle condizioni attuali di questi monumenti, considerati in passato una sorta di “cattedrali nel deserto”. Sono proprio questi elementi che consentono di rileggere e meglio interpretare quella organizzazione diocesana delineata dalle fonti tra IV e V secolo, che risulta molto capillare rispetto all’ampiezza della regione, ma che a ben vedere costituisce una puntuale rete di centri funzionali ad una copertura completa del territorio costituito da ambiti strettamente legati alla conformazione geomorfologia del territorio e che è stata alla base fin dalla preistoria dell’insediamento umano nella regione.
30. Organizzazione diocesana e spazi urbani: nuove acquisizioni dall’area abruzzese
SOMMA, Maria Carla;
2013-01-01
Abstract
In questa sede si intendono fornire alcuni aspetti che sembrano caratterizzare in modo specifico i complessi episcopali abruzzesi e che in parte trovano confronto in altri contesti italiani, ma che per alcuni aspetti sembrano invece essere peculiari di questo territorio in considerazione degli avvenimenti storici che l’hanno interessato nel passaggio dall’antichità ed il medioevo. Sono proprio i problemi di continuità e discontinuità dei centri urbani abruzzesi a costituire una chiave per rileggere l’organizzazione diocesana della regione. I dati di cui oggi si dispone forniscono un’immagine di questi centri molto più articolata e complessa rispetto a quanto certa storiografia fino a tempi recenti riteneva. Sebbene sembri persistere una certa difformità tra l’area adriatica, più dinamica e con maggiori esempi di marcata continuità insediativa, e l’area interna montana più incline a fenomeni di trasformazione e ridimensionamento, le indagini archeologiche, oggi più attente alle fasi post classiche, anche se spesso non supportate da una adeguata conoscenza dei fenomeni di questo periodo, stanno restituendo una realtà di sostanziale continuità dei centri romani con processi di trasformazione in molti casi ricostruibili fino al pieno medioevo, in cui trovano più chiaro inserimento anche gli edifici di culto cristiano, troppo spesso, anche grazie alle condizioni attuali di questi monumenti, considerati in passato una sorta di “cattedrali nel deserto”. Sono proprio questi elementi che consentono di rileggere e meglio interpretare quella organizzazione diocesana delineata dalle fonti tra IV e V secolo, che risulta molto capillare rispetto all’ampiezza della regione, ma che a ben vedere costituisce una puntuale rete di centri funzionali ad una copertura completa del territorio costituito da ambiti strettamente legati alla conformazione geomorfologia del territorio e che è stata alla base fin dalla preistoria dell’insediamento umano nella regione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.