Osservando i variegati cromatismi della città contemporanea, riflettendo su ciò che definisce l’immagine percettiva di determinati contesti, sull’intervallarsi delle cromie, spesso stridule e disordinate, che caratterizzano l’immagine urbana in rapporto al luogo in cui si collocano, è nata l’idea di questa ricerca che prende in esame alcuni brani della città di Pescara. La moderna città del medio Adriatico mostra una configurazione urbana generata da una rapida e convulsa evoluzione, dettata più che da piani urbanistici, da meccanismi spontanei e speculativi. Le caotiche stratificazioni edilizie del secondo dopoguerra, le alte palazzine costruite negli anni ’60 e ’70 hanno rapidamente mutato gli scenari urbani, la loro densità abitativa, trasformando completamente l’aspetto percettivo e paesaggistico dei nuclei originari. I fronti edilizi rivelano un’inevitabile convivenza di stili, di episodi architettonici, più o meno caratterizzanti, immersi nel più uniforme e anonimo tessuto urbano definito da agglomerati, tra loro concatenati, fino a determinare il lungo e continuo edificato che oggi connota la fascia costiera. Sul tragitto Adriatico la città ha trovato gli spazi ideali per la sua, rapida evoluzione, strutturata in una serie di isolati ortogonali schierati parallelamente alla linea di costa da cui, per intersezioni, si è delineato il processo di crescita che, dal water front, si è poi addentrato fino alle pendici collinari. Volendo analizzare e restituire alcune letture, riguardanti gli aspetti cromatici di questa città, occorre quindi individuarne gli aspetti caratterizzanti e, a questo proposito, appare impossibile non considerare la sua tipologia prevalente, quella della palazzina, esaminandone alcuni episodi rappresentativi. La palazzina costituisce la tipologia maggiormente ricorrente, rappresenta l’ottanta per cento dell’edificato, la sua diffusione si trova a coincidere con la ricostruzione della città, nel secondo dopoguerra, che la vede indiscutibilmente protagonista dell’espansione urbana e della sua immagine contemporanea. Le piccole case unifamiliari con giardino e i villini che definivano l’aspetto della piccola città di provincia, legata al turismo balneare, vengono progressivamente sostituiti da questa moderna abitazione, l’edificio a più piani con alloggi a divisione orizzontale. La palazzina con i suoi quattro piani più l’attico, diventa la formula edilizia più diffusa, prestandosi alle logiche speculative di mercato e prendendo il sopravvento in una città con deboli tracce storiche. Di palazzina in palazzina la città si estende, aggiungendo brani architettonici che si incastrano tra loro come in un domino, proponendo una variegata tavolozza di rivestimenti e materiali che definiscono le cortine edilizie delle vie e degli spazi cittadini. In sintesi il contributo prenderà in esame alcuni casi di studio rapportandoli al brano di appartenenza, ponendo poi a confronto il rilievo attuale con le colorate immagini proposte dai progettisti che ne prefiguravano l’inserimento volumetrico e cromatico nel contesto.

Letture cromatiche di brani della città contemporanea: il caso di Pescara

PALESTINI, Caterina
2014-01-01

Abstract

Osservando i variegati cromatismi della città contemporanea, riflettendo su ciò che definisce l’immagine percettiva di determinati contesti, sull’intervallarsi delle cromie, spesso stridule e disordinate, che caratterizzano l’immagine urbana in rapporto al luogo in cui si collocano, è nata l’idea di questa ricerca che prende in esame alcuni brani della città di Pescara. La moderna città del medio Adriatico mostra una configurazione urbana generata da una rapida e convulsa evoluzione, dettata più che da piani urbanistici, da meccanismi spontanei e speculativi. Le caotiche stratificazioni edilizie del secondo dopoguerra, le alte palazzine costruite negli anni ’60 e ’70 hanno rapidamente mutato gli scenari urbani, la loro densità abitativa, trasformando completamente l’aspetto percettivo e paesaggistico dei nuclei originari. I fronti edilizi rivelano un’inevitabile convivenza di stili, di episodi architettonici, più o meno caratterizzanti, immersi nel più uniforme e anonimo tessuto urbano definito da agglomerati, tra loro concatenati, fino a determinare il lungo e continuo edificato che oggi connota la fascia costiera. Sul tragitto Adriatico la città ha trovato gli spazi ideali per la sua, rapida evoluzione, strutturata in una serie di isolati ortogonali schierati parallelamente alla linea di costa da cui, per intersezioni, si è delineato il processo di crescita che, dal water front, si è poi addentrato fino alle pendici collinari. Volendo analizzare e restituire alcune letture, riguardanti gli aspetti cromatici di questa città, occorre quindi individuarne gli aspetti caratterizzanti e, a questo proposito, appare impossibile non considerare la sua tipologia prevalente, quella della palazzina, esaminandone alcuni episodi rappresentativi. La palazzina costituisce la tipologia maggiormente ricorrente, rappresenta l’ottanta per cento dell’edificato, la sua diffusione si trova a coincidere con la ricostruzione della città, nel secondo dopoguerra, che la vede indiscutibilmente protagonista dell’espansione urbana e della sua immagine contemporanea. Le piccole case unifamiliari con giardino e i villini che definivano l’aspetto della piccola città di provincia, legata al turismo balneare, vengono progressivamente sostituiti da questa moderna abitazione, l’edificio a più piani con alloggi a divisione orizzontale. La palazzina con i suoi quattro piani più l’attico, diventa la formula edilizia più diffusa, prestandosi alle logiche speculative di mercato e prendendo il sopravvento in una città con deboli tracce storiche. Di palazzina in palazzina la città si estende, aggiungendo brani architettonici che si incastrano tra loro come in un domino, proponendo una variegata tavolozza di rivestimenti e materiali che definiscono le cortine edilizie delle vie e degli spazi cittadini. In sintesi il contributo prenderà in esame alcuni casi di studio rapportandoli al brano di appartenenza, ponendo poi a confronto il rilievo attuale con le colorate immagini proposte dai progettisti che ne prefiguravano l’inserimento volumetrico e cromatico nel contesto.
2014
Colore e colorimetria. Contributi multidisciplinari.
9788891604378
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